Al CorSera: «Abbiamo una macchina capace di vincere ovunque, sta a noi ottenere il massimo. La cosa che mi fa arrabbiare di più sono i miei errori»
Il Corriere della Sera intervista il pilota Ferrari Charles Leclerc. Ha 80 punti da recuperare su Max Verstappen, ma ancora crede al titolo.
«Non c’è giorno in cui non pensi a diventare campione del mondo con la Ferrari»
Spiega:
«Ci credo perché abbiamo una macchina capace di vincere ovunque, sta a noi ottenere il massimo».
Indica come migliore gara dell’anno quella in Bahrein. Il momento peggiore, invece, è stato a Montecarlo.
«È dura accettare di partire in pole e di finire quarto. Ci metto anche il mio errore in Francia».
Dove deve migliorare?
«Sui dettagli, per essere ancora più completo».
E la squadra dove deve migliorare? Sulle strategie?
«Non mi va di puntare il dito su una singola cosa. Dobbiamo crescere, esaminare le cose che non vanno e superarle».
Che tipo di capo è Mattia Binotto?
«Molto tranquillo, nei momenti più difficili la sua freddezza di mente è di grande aiuto».
Però a Silverstone mentre le puntava il dito contro non sembrava così tranquillo.
«A volte succede, succede a tutti».
Con il presidente Elkann che rapporto ha?
«John chiama, chiede come sono andate le gare, fa piacere».
Sulla rivalità con Verstappen:
«Mi piace affrontare Max, abbiamo un livello simile di aggressività. Ci divertiamo, con rispetto. Non dico che l’anno scorso non ci fosse rispetto fra Max e Lewis, però mi sembrava un duello diverso rispetto al nostro. Ma se dovessimo arrivare alla fine del campionato molto vicini come punti, la situazione sarebbe molto più tesa di adesso».
Che cosa la fa più arrabbiare?
«I miei errori».
Mancano nove gare alla fine.
«Andiamo a vincerle tutte».