Casini: «Per i fondi la Serie A non deve essere oggetto di speculazione»

Il presidente di Lega al Foglio: «Non devono restare 2-3 anni, sperare di vincere un titolo e poi vendere. Servono investimenti per potenziare infrastrutture, vivai e calcio femminile».

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Db Milano 30/06/2022 - assemblea ordinaria Lega Calcio Serie A / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Lorenzo Casini

Il Foglio Sportivo intervista il presidente della Lega Serie A, Lorenzo Casini. Tra una settimana il campionato riparte. Fa il punto sulla situazione economica del calcio italiano.

«Le squadre stanno lentamente uscendo dagli effetti della pandemia, quando gli introiti si sono sensibilmente ridotti. Mi limito a ricordare che il Parlamento, per aiutare le società sportive, ha sospeso i loro versamenti tributari fino a novembre, per cui bisognerà ora trovare soluzioni graduali. Rimane comunque alto l’interesse degli investitori».

Parla dell’interesse sempre crescente degli investitori stranieri verso il calcio italiano.

«L’importante è che non si veda la Serie A come oggetto di speculazione, con un fondo che arriva, resta solo due-tre anni compravendendo giocatori con la speranza di vincere un titolo e poi rivende. L’ideale sarebbe avere investimenti diretti a migliorare il livello complessivo della Serie A, potenziando le infrastrutture, i vivai e il calcio femminile, costruendo una legacy».

«C’è la necessità di migliorare la percezione che l’opinione pubblica ha del calcio, soprattutto di quello di Serie A».

Come si può aumentare il valore della Serie A all’estero?

«Vi sono tre fattori da considerare. Primo, la novità normativa sulla commercializzazione dei diritti tv all’estero, chiesta da molti anni e che è stata finalmente approvata grazie al Governo e al Parlamento. Ora non ci sono più paletti, né di durata, né di procedure. Secondo, la Serie A deve migliorare le infrastrutture, che contribuiscono anche a rendere migliore il prodotto venduto all’estero. Il terzo fattore, che va approfondito ed è molto delicato, è quello dei cosiddetti diritti d’archivio: il valore della Serie A nel mondo è molto legato anche alla sua storia».

Oggi la Serie A è diventata un campionato di transito: arrivano giovani, li formiamo e poi ce li rubano campionati più ricchi.

«Il tema economico esiste. Non è più la Serie A degli anni Novanta. In quel periodo non si è investito abbastanza in infrastrutture, come hanno fatto altre leghe, e ora ne paghiamo le conseguenze. Per fortuna però le società stanno trovando altre strade, come quella dei giocatori svincolati, per esempio, o dei prestiti, che ci permettono di poter aver campioni da tutto il mondo. E comunque non scordiamoci che vivere in Italia è in cima alle liste delle preferenze e anche questo può attirare grandi campioni».

Intanto state sempre pensando a una vostra televisione e adesso anche a una vostra radio.

«Il progetto rientra in quello di creare una media company, già deliberato un anno e mezzo fa. L’idea è attribuire tutta una serie di attività oggi svolte dalla Lega a un soggetto controllato dalla Lega stessa, ma con una struttura più snella e più efficiente».

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