Tuttosport: dopo la rissa con Vagnati, Juric pensava di dimettersi. La squadra lo ha pregato di non farlo

Mercoledì sera il tecnico ha parlato ai giocatori dicendo di non poterne più. «Mai visto così a pezzi», raccontano. Poi la richiesta: «non ci lasci, siamo con lei»

juric Torino-napoli de laurentiis

Db Torino 15/08/2021 - Coppa Italia / Torino-Cremonese / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Ivan Juric

Dopo che il video della rissa con Vagnati aveva già fatto il giro del web, l’allenatore del Torino, Ivan Juric, aveva deciso di dimettersi. Il dietrofront è arrivato grazie alla pressione della squadra. Lo racconta Tuttosport.

“Voleva dimettersi, Ivan. Pensava di dimettersi. Siamo più precisi. Mercoledì notte: Juric si chiedeva che cosa ancora potesse impedirgli di rassegnare le dimissioni”.

La rissa con Vagnati nel parcheggio dell’hotel di Waidring era già andata in scena da parecchie ore. Il Torino già stava indagando sull’autore del video.

La sera la squadra si è ritrovata a cena. Il quotidiano sportivo torinese racconta di un’atmosfera pesante, con il gruppo in silenzio.

“Juric parla di nuovo (anche) con i giocatori. Lo ascoltano e ci dialogano assieme i più importanti. Un gruppone molto turbato. Ivan dice che non ne può più. Che poteva immaginarsi di tutto, ma non un disastro del genere. Rimpianti, pentimento, attenuanti e rabbia si prendono a spintoni nella sua anima: come con Vagnati sotto il sole. I suoi ragazzi migliori commenteranno, a posteriori: «Mai visto così a pezzi». Psicologicamente provati anche loro: per lui. Perché sanno che è un tipo irascibile, dal nervo facile ai salti. Ma sanno anche che è umano, troppo umano. E Ivan aveva comunicato loro: è troppo, a questo punto dico basta, così non si può andare avanti… sono pieno, stracolmo, non ne posso più… questa volta le dimissioni le do per davvero… Pro memoria. A metà luglio, nel primo incontro austriaco con Vagnati, gli aveva già sibilato provocatoriamente: cosa volete, che mi dimetta? I suoi migliori giocatori (e per migliori non pensiamo solo o tanto ai piedi, ma anche o soprattutto a ciò che hanno dentro al cranio e dalle parti dello sterno) gli si parano davanti: su, mister, per favore, non faccia così, non dica così, non ci pensi neanche, non ci lasci, come facciamo senza di lei, piuttosto le facciamo noi da scudo, ma resti, la squadra è con lei, lo vede in allenamento come la seguiamo, lo ha visto anche questo pomeriggio nell’amichevole… mister… la preghiamo, noi a lei crediamo”.

Correlate