Tardelli: «Non considero la Coppa vinta all’Heysel. Quella non fu una partita, ma la sconfitta del calcio»
A Libero: «Non avremmo dovuto giocare, per rispetto dei morti. Per questo motivo non aveva senso incoronarci vincitori».

Nell’intervista rilasciata a Libero per i 40 anni dalla vittoria della Nazionale italiana al Mondiale di Spagna del 1982, Marco Tardelli tocca diversi temi. Uno tra questi è la tragedia dell’Heysel. Lo spunto viene da una domanda ben precisa: Tardelli ha rimpianti nella sua carriera da calciatore? Risponde:
«Uno solo: non aver vinto la Coppa Campioni».
Gli fanno notare che in realtà l’ha vinta, con la Juventus contro il Liverpool, nel maledetto stadio dell’Heysel. Lo ricorda bene, ma per lui quella vittoria non conta, è come se la coppa non l’avesse mai alzata. Quella dell’Heysel non fu una partita, dice, fu la sconfitta del calcio. La Juventus non avrebbe mai dovuto giocarla.
«All’Heysel non è stata una partita. Non dovevamo giocare, per rispetto dei morti. Quel giorno è stata la sconfitta del calcio, perciò non aveva senso incoronare vincitori».