Libero: e se la lite Juric-Vagnati fosse una messa in scena per spingere il tecnico del Torino a dimettersi?

Troppe cose non quadrano: azzuffarsi in un parcheggio è da dilettanti, Vagnati è stato eccessivo e Cairo per la prima volta non era in ritiro. Juric riflette

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E se la lite tra Juric e Vagnati fosse tutta una messa in scena montata per spingere l’allenatore alle dimissioni? Se lo chiede Claudio Savelli su Libero.

“È vero che nel calcio si litiga – e quanto successo è utile a ricordare che il calciomercato non è fatto di copertine patinate ma di tensioni, riffe e “vaffa” – ma è altresì indubbio che a certi livelli (e nell’era degli smartphone) non ci si può permettere di litigare alla luce del sole. Azzuffarsi in un parcheggio è cosa da dilettanti, dunque il dubbio sorge spontaneo: se fosse stata una messa in scena?”.

Savelli continua:

“Altro indizio: c’è modo e modo per dirsi le cose e quello adottato da Vagnati e Juric non si può nemmeno giustificare dalla foga del momento. Eccessivo. Non ci fosse stato il team manager Marco Pellegri (papà di Pietro, l’attaccante appena riscattato dal Monaco) a dividerli (a fatica, come dimostrano le urla disperate), sarebbero arrivati alle mani. Alla vigilia si leggeva qui e là che il direttore sportivo si sarebbe recato nel ritiro di Waidring, in Austria, per placare l’allenatore che allena una squadra che perde pezzi e non ne aggiunge: non ci è riuscito o non ci ha provato? E perché non lo ha fatto Cairo in persona? I più attenti tifosi hanno notato infatti che per la prima volta il presidente non si è recato in ritiro e la squadra non è stata presentata al pubblico. C’è chi sostiene che la riffa sia frutto di un pressing alto su Juric, che non ha accettato le linee di mercato imposte dalla proprietà, ovvero chiudere il mercato con un corposo attivo”.

Il presidente Cairo che non investe, l’addio di capitan Belotti, la cessione di Bremer: i granata sono al limite.

“È evidente che il Torino sia più debole dello scorso anno e che l’ultimo mese di mercato non possa risolvere il problema. Di queste linee sono vittime sia Vagnati sia Juric, ma dei due il più distante dal presidente è di certo quest’ultimo. Ecco perché non dovrebbero stupire i prossimi possibili (e in realtà stupefacenti) capitoli della saga. Nonostante sia stato Vagnati a dare del “testa di” al suo datore di lavoro (Cairo, appunto), a salutare il Torino potrebbe essere Juric attraverso le dimissioni. Il mister ci starebbe riflettendo perché si è reso conto che il mercato non porterà buone nuove. Oggi termina il ritiro in Austria e domani è in programma l’amichevole in casa del Nizza. Potrebbe essere l’ultima apparizione di Juric sulla panchina granata”.

Libero scrive quali sono i nomi che circolano per il futuro della panchina granata: Mazzarri, Semplici, Zenga.

“Tutti e tre accetterebbero meno della metà dei 2 milioni netti all’anno guadagnati (e meritati) da Juric. Un caso o un ridimensionamento?”.

 

 

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