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Inter, i creditori spingono perché Zhang percepisca lo stipendio per riavere parte dei loro soldi

Su Tuttosport la condanna da parte del tribunale di Hong Kong. Tre le banche che si sono mosse. Intanto Suning si dice tranquilla

Inter, i creditori spingono perché Zhang percepisca lo stipendio per riavere parte dei loro soldi
Db Milano 12/01/2022 - Supercoppa Italiana / Inter-Juventus / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Steven Zhang

Ieri, su South China Morning Post, la notizia della condanna di Zhang da parte del tribunale di Hong Kong: inadempiente coi creditori per 255 milioni di dollari. Zhang ha provato a difendersi dicendo che le firme sul finanziamento non erano sue, ma il giudice non gli ha creduto. Tuttosport scrive che i creditori si stanno battendo perché Zhang percepisca lo stipendio, in modo da poter riavere parte dei loro soldi.

“Dopo aver vinto questo round preliminare sulla veridicità delle firme e quindi sulla validità degli impegni presi, i creditori ora potranno agire per recuperare le somme prestate. La China Construction Bank si è già mossa anche in Italia, con un’azione civile presso il Tribunale di Milano finalizzata a chiedere a Zhang di rinunciare alla decisione di non percepire uno stipendio da presidente dell’Inter. In questo modo, con un compenso pagato dal club nerazzurro, la banca cinese potrebbe pignorare l’importo in modo da riavere almeno una parte minima dei 255 milioni”.

Non c’è solo la China Construction Bank tra i creditori.

“Altre istituzioni finanziarie, che hanno sottoscritto bond dell’azienda della famiglia Zhang, si sono attivate per chiedere il rimborso. Lo hanno fatto la Bank of Shanghai e la Guangdong Huaxing Bank. Queste notizie in arrivo dalla Cina sono indicative dell’impossibilità della proprietà nerazzurra di pompare nuove risorse nell’Inter, come succede ormai dalla fine del 2020 ed è stato esemplificato dalle cessioni eccellenti della scorsa estate (Lukaku, poi tornato alla base, e Hakimi)”.

Suning, intanto, si dice tranquilla.

“Fonti vicine a Suning spiegano che a Nanchino non c’è preoccupazione sulla decisione della corte di Hong Kong, accolta con tranquillità. La questione viene derubricata a una causa tra le tante che ci sono in Cina intorno a una società di grandi dimensioni come Suning (i mancati pagamenti sono all’ordine del giorno nel gigante dell’Estremo Oriente). Anche se l’importo di 255 milioni di dollari resta ingentissimo”.

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