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Mancini: «Non so se Insigne tornerà a giocare con l’Italia, dipenderà dal campionato americano»

In conferenza. «Ai giovani vanno date opportunità anche se non ricambiano con prestazioni ottimali. Scamacca deve migliorare»

Mancini: «Non so se Insigne tornerà a giocare con l’Italia, dipenderà dal campionato americano»
Roma 11/06/2021 - Euro 2020 / Turchia-Italia / foto Image Sport nella foto: esultanza gol Lorenzo Insigne

Domani la sfida dell’Italia alla Germania a Moenchengladbach, una partita decisiva per le sorti del girone di Nations League, in cui gli azzurri di Mancini, messa da parte la riconoscenza al gruppo degli Europei, sta ben figurando. Il tecnico è intervenuto in conferenza stampa. Riportiamo alcune delle sue dichiarazioni di seguito.

«La squadra ha fatto cose ottime. La sconfitta con l’Argentina mi è parecchio dispiaciuta, soprattutto per come abbiamo giocato, ma si può dire che sia stata la prima volta, dopo la sfida alla Francia di quattro anni fa, in cui l’Italia non ha giocato bene. Loro sono stati migliori e hanno vinto. Però due partite in quattro anni si possono anche sbagliare, ci può stare»

Sui ringraziamenti che i club dovrebbero fargli per aver fatto giocare diversi giovani.

«Questo non è importante, è fondamentale che anche i più giovani, in questi 25 giorni, si siano allenati con calciatori più esperti. Questo può aiutarli a migliorare per quanto riguarda la personalità. Il livello in Nazionale è altissimo. Io non mi tolgo dalla testa l’idea che i ragazzi abbiano bisogno di giocare, di avere delle opportunità. Gigi Radice mi fece esordire nell’81 in Prima Squadra e mon era Serie A, era un torneo di Capodanno. Alla prima palla che mi han dato, io ho alzato il piede e la palla è passata, non l’ho toccata, ho mancato lo stop. Si deve comprendere che per un calciatore giovane non è semplice: gli serve fiducia, gli serve giocare pure senza che ricambi con delle prestazioni ottimali. Poi se ci sono le qualità e il fisico si viene fuori… Noi speriamo di avere azzeccato delle scelte, non è detto»»

È stata una Nazionale sperimentale.

«E pensavo potesse fare un po’ più di fatica. Sono comunque giocatori che hanno fatto poco insieme, che erano alle prime volte… invece i più giovani hanno messo in mostra personalità. Credo che sia stato un periodo positivo, credo che abbiamo fatto un buon lavoro, ma ovviamente c’è da fare tanto. Quando saremo dominanti, come con l’altra squadra, e quando saremo più in fase realizzativa allora avremo fatto un passo in avanti. Ci sono tante cose buone, però»

Pessina ha detto che i giocatori bravi ci sono anche in B.

«Noi possiamo pescare ovunque, in B ci sono calciatori di A che sono andati in prestito, perché in quel momento magari i club non li ritengono pronti. È una opinione. Si può andare in B, si può pescare addirittura dal campionato Primavera, perché no? Ci sono stati tanti esempi nella storia»

La Nazionale segna poco.

 «La linea mediana dev’essere più offensiva, quando c’è un giocatore a garantire copertura gli altri non devono avere paura di attaccare. Contro l’Ungheria questo è accaduto molto più spesso che con l’Inghilterra, nonostante Tonali abbia portato molto palla. Scamacca? Deve migliorare, imparare a muoversi, a mettersi in collegamento con la squadra e a farla salire, visto il fisico che ha. E poi deve iniziare ad essere decisivo in area di rigore, a capire prima dove può andare a finire la palla. Se sta fermo, in area non ci arriva mai. Deve avere l’intuizione dell’attaccante»

Se Insigne tornerà a giocare con l’Italia.

«Questo non lo so. Dipende da come starà Lorenzo e da quello che accadrà qua. È un grande calciatore, che ci ha dato tanto, ma dovremo vedere pure quello che succederà nel campionato americano»

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