L’Inter ha fretta per Lukaku, dopo il 30 giugno perde i vantaggi del decreto crescita
Tra ingaggio e prestito oneroso, sarebbe un'operazione da 25 milioni. Il Chelsea ha problemi organizzativi ma vuole chiudere

(foto Hermann)
L’operazione Lukaku. Si lavora al prestito oneroso che dovrebbe essere di 10 milioni di euro, il Corsport scrive anche 12. Più l’ingaggio che sarà di 7,5-8 netti, quindi 15 lordi (ma col decreto crescita sarebbe di meno). Un’operazione da circa 25 milioni di euro al netto del decreto crescita. Bisogna però chiudere entro il 3o giugno per poter applicare i vantaggi del decreto.
Scrive la Gazzetta:
I tempi per Lukaku sono stretti. Non c’è molto da negoziare: oltre quota 10 milioni l’Inter non può e non vuole andare. L’affare va necessariamente fatto entro il 30 giugno, per poter applicare il Decreto Crescita all’attaccante. Ma la fretta si scontra con i problemi “organizzativi” della nuova proprietà del Chelsea: non c’è ancora una nuova struttura tecnica dei Blues, manca un dirigente operativo che dialoghi con l’avvocato Ledure, ovvero l’uomo di Lukaku, per conto della proprietà. Le tempistiche non possono essere rapidissime.
Scrive il Corriere dello Sport:
A ogni modo, tutto lascia credere che un punto d’intesa si possa trovare rapidamente, magari attorno a quota 10-12 milioni. D’altra parte, con Tuchel che non ne vuole più sapere, il club londinese sa che a Lukaku deve trovare necessariamente una sistemazione. E, visto che il giocatore ha messo in chiaro che accetterà di andare solo all’Inter, l’equazione è stata completata.
L’obiettivo dei Chelsea, però, è quello di attenuare al massimo le perdite dopo i 115 milioni investiti la scorsa estate. Il bomber belga, infatti, tra ammortamento (25) e ingaggio lordo (29), ha un costo annuo ben superiore ai 50 milioni. Prestandolo all’Inter, i Blues risparmierebbero certamente lo stipendio Lukaku ha promesso all’Inter che se lo taglierà fino a 7,5-8 – mentre il prezzo del prestito compenserebbe parzialmente la quota di ammortamento.