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La storia del Bordeaux che sta finendo strozzato tra i fondi e Gerard Lopez (l’ex presidente di Osimhen)

Una vicenda esemplare del calcio contemporaneo, con l’intreccio tra fondi (ci sono Elliott e RedBird) e capitale volatile. È stato retrocesso in Serie C

La storia del Bordeaux che sta finendo strozzato tra i fondi e Gerard Lopez (l’ex presidente di Osimhen)
Il presidente del Lille Gerard Lopez

È a dir poco avventurosa la vita di Gerard Lopez uomo d’affari lussemburgese-spagnolo. È stato il presidente del Lille quando si è concluso l’affare Osimhen (su cui indaga la giustizia francese oltre a quella italiana). Lo scorso anno ha acquistato il Bordeaux che non solo è arrivato ultimo in campionato (Ligue1) ma ha subito una seconda retrocessione – quindi in Serie C – per la disastrosa situazione economico-finanziaria del club. Lo ha stabilito la Dncg, la Direzione nazionale di controllo e gestione che è l’organizzazione responsabile per il monitoraggio e la supervisione dei conti delle società calcistiche di associazioni di calcio francesi.

Non solo, ma in Belgio il Mouscron – club rilevato da Lopez – è finito in bancarotta. E ancora: in Lussemburgo, come informa il quotidiano L’essentiel, Lopez, è accusato di “falso” per due 2 milioni di euro in una intricata vicenda di riciclaggio tra la Lotus (di cui Lopez è stato co-proprietario), la Fola Esch – club lussemburghese di cui è stato anche presidente – e la Lince Investimenti United company con sede a Hong Kong. Lopez nega decisamente le accuse.

Il Bordeaux

Ma torniamo al Bordeaux squadra discretamente forte negli anni Ottanta. Quella del Bordeaux è una delle tante storie intricate del calcio contemporaneo. Dove sono coinvolti due fondi – King Street e Fortress che l’anno scorso avevano lasciato il club sull’orlo del fallimento, non intenzionati a coprire i 28 milioni di debiti come in un primo tempo si erano impegnati a fare.

Come Lopez acquista il club

Lo scorso luglio L’Equipe scrisse che non era chiaro con quali soldi Lopez acquistasse il glorioso club girondino. La Covisoc francese (la Dncg appunto) valutò in 50 milioni la cifra necessarie per mantenere in vita il club. Lopez – scrisse sempre L’Equipe – era accreditato di 7,5 milioni propri e di venti milioni frutto di un prestito degli stessi fondi ex proprietari: King Street e Fortress appunto. Una roba che definirla poco chiara, è poco.

Un anno fa L’Equipe intervistò Pierre Rondeau, consulente economico del quotidiano. Che disse:

«Una delle prime chance che ha Lopez per prelevare il Bordeaux è quella di acquistare a credito, sperando che i dividendi e i risultati saranno in grado di rimborsare il credito sottoscritto. Quello che Lopez ha fatto al Lille. Il Leverage By Out, LBO, o effetto leva in francese. Un prestito per finanziare l’acquisto di una società terza. Il riacquisto è quindi garantito offrendo ai creditori dividendi in modo che beneficino sia del rimborso con interessi sia, in caso di difficoltà, delle azioni dirette della società. Cosa accaduta al Milan: il fondo Elliott (che aveva prestato anche i soldi di Lopez al Lille) ha così recuperato il club italiano dalle mani di investitori cinesi a cui aveva prestato i soldi del buyout a Silvio Berlusconi».

I dubbi dei tifosi

Rondeau spiegò anche perché l’arrivo di Lopez non entusiasmò i tifosi del Bordeaux.

Pesa l’indebitamento del Lille che nel gennaio 2021 – sotto la sua presidenza – fu sul punto di cessare i pagamenti. Così come è ancora vivo nella memoria l’impegno non mantenuto da King Street per tenere il Bordeaux a galla.

Un anno dopo, viene da dire che i tifosi del Bordeaux non avevano torto.

Il Bordeaux è stato retrocesso in Serie C per debiti

Di fatto oggi Lopez deve colmare il debito con i due fondi e inoltre trovare altri 20 milioni dalla vendita di alcuni calciatori.

L’Equipe scrive che con la eventuale conferma della retrocessione in Serie C il club perderebbe i 7 milioni di diritti tv in Serie B e il contributo di 8,25 milioni del fondo di investimento CVC che il Bordeaux avrebbe dovuto ricevere in L2.

La Dncg chiede due punti:

1. L’acquisizione da parte di Jogo Bonito, la società di Lopez, della metà del debito (26 milioni di euro sui 52 milioni da rimborsare entro il 2025)

2. L’accordo con King Street e Fortress per quanto riguarda la partecipazione agli utili e le indennità di formazione sui trasferimenti di Tchouaméni dal Monaco al Real Madrid e quello (probabile) di Koundé che gioca ancora nel Siviglia.

Al momento la società di Lopez si è impegnata a versare 10 milioni a fondo perduto e non 25.

Secondo i diretti interessati, riuscendo a rimanere in Serie B, il Bordeaux potrebbe farcela.

Qualche giorno fa, Lopez ha concesso un’intervista a L’Equipe in cui non ha detto nulla di clamoroso. Ovviamente il Bordeaux ha fatto appello contro la retrocessione d’ufficio.

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