Sacchi: “Ancelotti ha vinto sostituendo i fuoriclasse con i giovani talenti, e nessuno di loro ha protestato”
Sulla Gazzetta: “tutti i gol del Madrid sono nati dal pressing, possibile grazie alle energie dei giovani, e dalle veloci ripartenze. Così si vince in Europa”

Db Pisa 16/02/2015 - finale torneo di Viareggio / Inter-Hellas Verona / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Arrigo Sacchi
Ovviamente Carlo Ancelotti è il tema del giorno su tutti i media, italiani ed europei. La Gazzetta gli dedica quattro pagine, in una c’è l’analisi di Arrigo Sacchi che scrive del suo rapporto con i giocatori, del fatto che nessuno abbia protestato in occasione dei cambi ma soprattutto si sofferma sulle mosse tattiche che hanno consentito al Real Madrid una partita che sembrava irrimediabilmente perduta.
Ancelotti ha vinto come aveva fatto con il Psg e con il Chelsea, cioè in rimonta e sostituendo alcuni campionissimi con giovani talenti che fanno dell’entusiasmo la loro principale dote. Contro il City, nel secondo tempo, fuori tutto il centrocampo: Casemiro, Kroos e Modric. E nei supplementari fuori pure Benzema. In campo Carlo ha messo la freschezza di Rodrygo, di Asensio, di Camavinga. E la partita ha svoltato proprio grazie a Rodrygo che ha realizzato la doppietta decisiva quando sembrava che il City avesse ormai tutt’e due i piedi in finale. Andate a rivedere le azioni dei gol del Madrid: tutte nascono dal pressing, possibile grazie alle energie dei giovani, e dalle veloci ripartenze.
In Italia dobbiamo capire che questa è la strada da seguire: in campo internazionale, se si vogliono ottenere successi, non si può prescindere dal pressing che dà coraggio, spaventa gli avversari e li costringe a fare una cosa che non è nelle corde, e cioè difendere.