La sconfitta col Newcastle li butta fuori dalla Champions. La stampa: “È preoccupante che questo gruppo di giocatori venga meno nel momento cruciale”
Flop, suicidio, harakiri. Sono le parole chiave dell’ennesima disfatta dell’Arsenal. C’erano una volta gli “Invicibili” di Wenger. Ora c’è il Napoli di Premier: sembra sempre debba spaccare il mondo (o almeno così viene narrato) e poi s’affloscia sul più bello. Ha perso con il Newcastle 2-0, si fa così dal Tottenham nella corsa al quarto posto, e vede allontanarsi quasi irrimediabilmente la qualificazione alla prossima Champions.
La stampa inglese ne scrive ovviamente in quantità, perché la nobile decaduta fa sempre scalpore. E l’Arsenal decade da non si sa più quanto tempo. Il Telegraph si sofferma sulle ragioni della sua “caducità” strutturale. Scrive di “evidente stato di ansia”, di “preoccupazione”: “Era paura? Era la pressione? Solo i giocatori dell’Arsenal conosceranno il vero motivo di questa caduta di fine stagione. Quello che è certo, però, è che avevano il loro obiettivo a portata di mano e se lo sono lasciati sfuggire.
Contro il Tottenham e il Newcastle, “due delle più importanti partite della stagione, hanno segnato zero gol subendone cinque”. L’Arsenal si è bloccato, commettendo errori individuali dopo errori individuali”. La squadra più giovane del campionato non è più un alibi.
“La rosa ha bisogno di essere rafforzata. La profondità della rosa non c’è e l’assenza di giocatori chiave per infortunio è stata molto più dannosa di quanto sarebbe stato se Arteta avesse avuto più opzioni”.
“Arteta affronterà tutto a porte chiuse. Nemmeno i documentaristi di Amazon, che hanno filmato il club in questa stagione, avranno accesso alle vere conversazioni che seguiranno questa seconda sconfitta consecutiva. L’Arsenal è gestito da persone intelligenti e sanno dove si trovano”.
E’ preoccupante “che questo gruppo di giocatori crolli nel momento cruciale. Questa è una nuova generazione, ma l’Arsenal soffre degli stessi vecchi problemi”.
Anche le parole post-trauma sembrano copiate dallo psico-dramma napoletana. Tipo Xhaka, che dopo la sconfitta ferale non se ne faceva una ragione:
“Non posso spiegare perché. Non abbiamo fatto quello che era il piano di gioco, non abbiamo ascoltato l’allenatore. Quello che è successo è stata una performance disastrosa. Non meritiamo di giocare in Champions League e nemmeno in Europa League. Non so perché non stiamo facendo quello che l’allenatore ci chiede”.
Il problema è l’inesperienza? Xhaka risponde così: “Se qualcuno non è pronto per questa partita, resti a casa. Non importa l’età. Se sei nervoso, resta in panchina o resta a casa. Abbiamo bisogno che le persone abbiano le palle per venire qui e giocare“.