Hamsik: «Se un giorno il Napoli mi vorrà come dirigente, io ci sono. Non avevo dubbi su Lobotka»
Intervista al Corsport dopo la vittoria con il Trabzonspor: «Non oso immaginare se nel sorteggio Champions uscisse il Napoli. Fu Micheli a portarmi in Italia»

Mg Lilla (Francia) 26/06/2016 - Euro 2016 / Germania-Slovacchia / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Marek Hamsik
Marek Hamsik, fresco vincitore del campionato turco con il Trabzonspor, intervistato da Antonio Giordano per il Corriere dello Sport.
Il prossimo anno giocherà la Champions, proprio come il Napoli
«È la manifestazione più bella del mondo. C’è un’atmosfera magica, che spero di poter rivivere. Vedremo cosa accadrà, non ci è ancora chiaro se avremo accesso diretto, per colpa del ranking. Ma le situazioni sono da definire. Non oso pensare al sorteggio, alla eventualità che dalla pallina esca il nome Napoli. Non provo ad immaginare le sensazioni».
Il suo rapporto con Napoli.
«È stato e resta un amore grande, che ho vissuto appieno per dodici anni. Conservo amicizie, pure nella squadra ovviamente, anche se la mia riservatezza e la mia scarsa vena da comunicatore mi frenano. Ma sento quando è possibile De Laurentiis, dal quale ho ricevuto testimonianze di affetto vero che non sono mai svanite dal giorno dell’addio. Ho contatti con Maurizio Micheli, il capo dell’area scouting che mi portò in Italia a Brescia ed al quale devo tanto. Poi anche i compagni, certo».
Il suo addio a Napoli.
«Accadde tutto così in fretta, c’era il campionato in corso. Ma non è mai troppo tardi per rivedersi, magari organizziamo una partita di addio al San Paolo, lo facciamo con DeLa. Oppure se vogliono che quando chiudo passi a fare il dirigente, io alzo la mano e dico: eccomi qua».
Il rapporto con gli allenatori:
«È la mia natura ma anche il rispetto dei ruoli, che è sacrosanto. Non mi chieda classifiche sul mio preferito, non ne farei, perché sono stato bene con chiunque, anche quando si diceva in giro che non era così. Mai avuto incomprensioni, mai attriti veri, mai frizioni, mai una discussione che non fosse un confronto sereno. Le decisioni spettano a loro, noi dobbiamo seguire le indicazioni e cercare di metterle in pratica».
Lobotka. “Ha lasciato in regalo un suggerimento: prendete Lobotka”.
«Ed ho visto ciò che ha fatto quest’anno. Non avevo dubbi sulle sue qualità, che ha finalmente potuto mostrare. Lo sa che sono stato io a consigliarlo, glielo ricordo spesso»