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Ottavio Bianchi: «Il rush finale è tutto da vivere ma la Serie A è un campionato di secondo o terzo livello»

A Kiss Kiss Napoli. «Le grandi squadre sono quelle capaci di cambiare i moduli, di adattarsi ai contesti. Il Napoli a Bergamo l’ha fatto»

Ottavio Bianchi: «Il rush finale è tutto da vivere ma la Serie A è un campionato di secondo o terzo livello»
Ottavio Bianchi e Diego Armando Maradona

A Radio Kiss Kiss Napoli è intervenuto Ottavio Bianchi, l’allenatore del primo scudetto del Napoli di Maradona.

Per Bianchi la città deve vivere serenamente la lotta al titolo, visto che «il Napoli è una squadra che già da diversi anni lotta per grandi traguardi. Quindi non è nulla di nuovo». 

La città ormai ha esperienza. Ai miei tempi probabilmente non avevamo la forza di avere continuità tra una stagione e l’altra. Per vincere bisogna stare nelle zone alte e il Napoli, oramai da anni, è là nonostante vari cambi d’allenatore. È necessario: anche le squadre di provincia che hanno vinto lo scudetto sono rimaste al top per alcuni anni, prima e dopo.

Secondo Ottavio Bianchi «il rush finale è tutto da vivere» nonostante il campionato italiano sia diventato «di secondo o terzo livello a livello europeo, basti vedere cosa è successo alla Nazionale e quello che accade puntualmente nelle  competizioni Uefa».

Consigli a Spalletti? Non ne do assolutamente. Diceva Oscar Wilde che “dare buoni consigli è una tragedia”. Luciano Spalletti non ne ha bisogno. Negli passati se perdevi lo scontro diretto a 10 giornate dalla fine era finita. Vorrei soffermarmi sulla partita di Bergamo. Il Napoli affrontava una squadra che in casa aveva fatto fatica ma che nei primi 30 minuti stava sola in campo, pur senza aver creato grandi pericoli. Gli azzurri hanno giocato come dovevano, le grandi squadre sono dinamiche, riescono a cambiare modulo, anche a gara in corso. Ad adattarsi alla partita. Il Napoli lo fa, a Bergamo l’ha fatto ancora. 

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