Sul Paìs: “Da quel gol, la partita è passata da essere giocata su un campo a essere giocata in uno stadio con i canini affilati da decenni di leggenda”
Jorge Valdano, nella sua consueta rubrica del sabato sul Paìs, scrive di un argomento che conosce fin troppo bene: dell’energia che sa sprigionare il Santiago Bernabeu.
Ovviamente, come tutti, identifica nell’errore di Donnarumma il momento in cui tutto è cambiato.
Donnarumma aveva la palla tra piedi e, come accade a molti portieri, ostentava tranquillità. Tra le difficoltà con le sue gambe lunghe e la pressione di Benzema che lo destabilizza, ha finito per consegnare la palla a Vinicius, che l’ha data a Karim per inaugurare un inferno. Perché da quel gol, la partita è passata da essere giocata sul campo a essere giocata in uno stadio con i canini affilati da decenni di leggenda. Non era la tattica, non era la tecnica, non era la fisicità, non erano gli allenatori. Era l’emozione, che quando scatenata interviene nel gioco come una burrasca.
17 minuti di sola passione. Il Psg ha cercato di tornare in gioco con lunghi possessi, ma è stato come cercare di raffreddare un vulcano con del ghiaccio. La follia emotiva ha alterato tutto, tranne lo stato del calcio: c’erano ancora giocatori migliori e peggiori. Non sorprende quindi che sia stato Modric a mettere una lunga palla gol a Vinicius che non ha osato andare più in profondità e ha scaricato sullo stesso Modric, già in modalità onnipresente, che ha infilato un passaggio tra le gambe di Kimpembe per Benzema per il secondo gol. Non c’era modo di fermare tutto ciò e non c’era tempo da perdere. (…) Benzema ha segnato il terzo gol con quello che era una sorta di schiaffo con l’esterno del piede per abbattere definitivamente un avversario che era grogui.