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Miguel Bosè: «A 10 anni mio padre mi ha cucito dentro la carcassa di un cervo»

Sul Messaggero gli stralci della biografia del cantante: «Sono svenuto per la claustrofobia, per la brutalità del gesto».

Miguel Bosè: «A 10 anni mio padre mi ha cucito dentro la carcassa di un cervo»

Il cantante spagnolo Miguel Bosè si racconta in un libro: “Il figlio di capitan Tuono”. Una biografia che racconta la sua vita prima di diventare famoso, la vita con i suoi genitori, il torero Luis Miguel Dominguín, e l’attrice Lucia Bosé. Li definisce «due mostri», due persone che gli hanno «reso l’infanzia un inferno». Il Messaggero ne riporta alcuni stralci terrificanti. In Italia sarà in libreria a inizio marzo. Sul padre:

«Per essere alla sua altezza avrei dovuto imparare a sparare col fucile, a fare l’amore e a fumare prima di 13 anni».

Proprio a farlo diventare più virile doveva servire il safari in Mozambico, quando aveva 10 anni. A tal proposito, Bosè racconta di essere stato sottoposto ad un rito macabro.

«Mi hanno cucito dentro la carcassa di un cervo. L’hanno svuotato dalle viscere, poi mi hanno lasciato là dentro. Sono svenuto: per la claustrofobia, per la mancanza d’aria, per la brutalità del gesto».

Al ritorno dal safari Bosì pesava 30 chili e aveva una palpebra strappata. Dominguín non poteva credere che Miguel rifiutasse di passare una notte con l’indigena sedicenne che gli aveva “procurato”, e allora

«dopo avermela offerta se la prese lui, mentre io ascoltavo terrorizzato le urla di lei rannicchiato intorno al fuoco da campo».

 

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