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Matteo Bocelli: «Papà mi ha insegnato che qualsiasi sventura accada può essere sconfitta»

Il figlio di Andrea Bocelli a La Stampa sui commenti per il duetto Mahmood-Blanco: «Papà ha duettato con uomini e donne, non l’ho mai vissuto con stranezza»

Matteo Bocelli: «Papà mi ha insegnato che qualsiasi sventura accada può essere sconfitta»

Matteo Bocelli, figlio di Andrea Bocelli e artista piuttosto affermato in campo internazionale, con all’attivo una settantina di brani scritti negli ultimi due anni. Il ragazzo si è esibito già live in mezzo mondo, New York, Los Angeles, Boston, Londra, Dublino e San Pietroburgo. Durante il lockdown ha scritto “Dimmi”, il suo primo singolo in lingua italiana in collaborazione con Mahmood che ha appena trionfato a Saneremo con Blanco. Forse poteva esserci lui su quel palco, ma non ci ha mai pensato, come spiega a La Stampa

«Sono sinceramente felice per Alessandro e Riccardo: sono due artisti riconoscibili dal punto di vista vocale e testuale e si sono meritati la vittoria»

Proprio sui commenti che ci sono stati sulla complicità ammiccante tra i due Matteo spiega

«Oggi cerchiamo di dare un significato, un nome a tutto. Ma io sono sempre stato abituato, sin da piccolo, a vedere mio padre duettare con cantanti, donne e uomini, italiani e internazionali. Non l’ho mai vissuto con stranezza»

Matteo parla di suo padre, del suo coraggio e della sua caparbietà nel andare avanti e nel diventare famosi a 35 anni, dopo tanta gavetta

«Non l’ho mai visto tentennare né scoraggiarsi, nemmeno per la sua cecità. In famiglia e tra amici non è nulla di strano. Papà, per esempio, va a cavallo e lo fa con una naturalezza che nemmeno io avrei. Mi preoccupo per lui come farei per qualsiasi altra persona a cui voglio bene. Ha sempre avuto, e ci ha trasmesso, la sensazione che qualsiasi sventura accada può essere sconfitta»

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