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Toni Nadal: «Non è vero che l’ambiente fa il campione. L’ambiente di Djokovic è quello che è, eppure…»

Intervista a La Vanguardia: “La fama può infastidirti ma ha anche i suoi vantaggi, ti danno subito il posto al ristorante o in uno studio medico. Un dottor disse a Nadal che non avrebbe mai fatto sport ad alto livello”

Toni Nadal: «Non è vero che l’ambiente fa il campione. L’ambiente di Djokovic è quello che è, eppure…»
Parigi (Francia) 11/06/2017 - Roland Garros / foto Panoramic/ Insidefoto/Image Sport nella foto: Rafael Nadal-Toni Nadal

“Vivo peggio di prima”. Prima Toni Nadal faceva l’allenatore di suo nipote Rafa. Girava il mondo, gli piaceva un sacco. Poi nel 2017 ha detto basta. Con una semplicità disarmante, senza drammoni tipo Sinner-Piatti (per i quali si è scritto addirittura di “parricidio”…): “Il mio lavoro non aveva più senso. Moyá e Roig stavano andando molto bene e io non contribuivo molto. Dovevo andare. Non mi piace complicarmi la vita. Sono di concetti semplici e intendo lo sport come qualcosa di semplice, e loro andavano già molto d’accordo con mio nipote”.

Ora zio Nadal dirige l’accademia a Manacor e il torneo di tennis ATP 250 a Palma, in più allena Felix Auger-Aliassime. Nel tempo libero tiene conferenze nelle aziende. In una intervista a La Vanguardia la fa facilissima:

“Quando parlo alle aziende non mi preparo. Mi limito a riflettere su ciò che vedo e su ciò che vivo. Insieme a mio nipote, ho avuto la fortuna di vivere esperienze difficili da vivere per chiunque altro. Prima era tutto Rafael e basta. Adesso mi muovo e non sto fermo”.

E la pressione di cui tutti parlano?

“Non ci pensavo, né mi sembrava così terribile. Le persone esagerano. In alcuni momenti, la fama può infastidirti e, nel caso di mio nipote, può essere un problema quando si sposta. Ma ha anche i suoi vantaggi, eh? Che ti facciano subito posto in un ristorante o in uno studio medico…

Nadal parla dell’ambiente. Il “sacro” ambiente nel quale crescono i campioni. E lo disinnesca:

“Permettetemi di metterlo in discussione: guardate tutto quello che ha vinto Djokovic quando il suo ambiente è quello che è… In ogni caso, la famiglia Nadal è normale e lo è sempre stata, a cominciare da quando mio fratello Miquel Àngel giocava per il Barça. Siamo sempre fuggiti dalla stravaganza.

Rafa è un genio, come Federer?

Non direi mai di un membro della famiglia che è un genio. Federer è riuscito a trascendere il suo sport spremendo la massima efficienza con una superba eleganza. Rafael ha modificato le cose per perpetuare: direi che ha raggiunto il suo picco nel 2008 e nel 2009. Oggi il suo gioco è più completo, serve meglio, risolve meglio i punti. Ma non ne ha altri, perché il fisico… Si è trascinato il problema al piede dall’Estoril, nel 2004. Nel 2005 sapevamo già cosa aveva. Il primo specialista ci disse che Rafa difficilmente avrebbe fatto sport ad alto livello…”.

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