Verdù: “La Roma è in un ‘pannolino’ tattico, ma per tifosi e club è Mou o il caos, Mourinho o morte. Come gli italiani con Draghi”
In Italia “si può criticare il Papa, un padre o il presidente, ma non Garibaldi (almeno da Roma in su)”. Ma per El Pais qui da noi “ci sono altri personaggi che condividono quella sfera di protezione. Uno potrebbe essere l’attuale presidente del Consiglio dei ministri italiano, Mario Draghi. Salvatore della moneta unica, apostolo dell’Unione Europea e poco meno che fondatore del moderno Risorgimento. SuperMario è diventato una specie di prete di cui nessuno osa aggiungere una sola parola. Perché non decida di partire e lasciare il paese in balia del caos. Il secondo, molto più inaspettato, per via della sua carriera e delle vette del campionato a cui siamo, è l’allenatore della Roma, Jose Mourinho”.
Daniel Verdù scrive della Roma e di quello che chiama il “pannolino tattico e di gioco” dell’allenatore portoghese (che in Spagna non è proprio molto amato). L’editorialista del Pais sottolinea che “non può battere la Lazio ed è molto lontana dalla vetta. In questo momento non giocherebbe nemmeno in nessuna competizione europea l’anno prossimo. Ma nessuno osa metterlo in discussione”:
“È lui o il caos. Come se Roma vedesse in lui un nuovo Garibaldi, incapace solo per la sua stessa natura distruttiva di cucire o unificare qualcosa. È Mourinho o morte, come si diceva nella capitale dell’Impero Romano”.
“I tifosi, soprattutto quelli in curva, si aggrappano a Mourinho come se fosse una statua di pietra romana a cavallo. Sono convinti che sia impossibile vincere di nuovo qualcosa se nemmeno lui ci riesce. La paura che corre sugli spalti è che il portoghese si stanchi di perdere e se ne vada, lasciando il club ancora più a fondo. Un’impressione simile a quella di molti italiani con Draghi in questi giorni”.