In conferenza stampa. «Siamo vicini a Lunin. È preoccupato, è normale. Il momento è molto difficile. Complimenti al Barcellona, non è facile giocare a Napoli»
Per tanti degli allenatori che stanno intervenendo in queste ore in conferenza stampa è inevitabile una domanda su quello che sta accadendo in Ucraina. A volte sembra che qualcuno voglia far passare che il calcio sia un mondo a parte, e invece è evidente che non è così. Ad Ancelotti hanno chiesto di Lunin, il secondo portiere del Real. È ucraino. «Non ha lo stesso spirito di sempre – ha dichiarato il tecnico di Reggiolo – perché sua madre abita proprio vicino Kiev, così come gli altri suoi familiari. È molto preoccupato ma è normale. Il club vuole trasmettergli tutto l’affetto e la vicinanza possibile in un momento difficile. Gli allenamenti possono aiutarti a non pensare, ma fino a un certo punto. La guerra è un orrore. Me l’ha raccontata mio nonno, che ha vissuto la prima guerra mondiale, me l’ha raccontata anche mio padre che ha vissuto la seconda. Speriamo che tutto si risolva presto».
L’ex tecnico del Napoli ha commentato anche la vittoria del Barcellona allo stadio Maradona. «Ho visto tutte le partite del Barça. A Napoli non è facile giocare, hanno giocato una partita completa, straordinaria. Quella blaugrana è una squadra che può sempre lottare per vincere, chi dice il contrario mente».
«Se mi chiedete di scegliere tra La Liga e la Champions? Non scelgo. Tutti i trofei sono importanti. L’importante è vincere, che sia la Liga o la Champions League. Conta solo ottenere titoli».