La Süddeutsche: “In Italia è un evento a sé. La Juve ha pagato 70 milioni Vlahovic per una questione di prestigio. Qui solo prestiti per non sperperare denaro”
“Se un nuovo giocatore si presenta in questo paese per le visite mediche prima della firma del contratto, i club spesso lo trasformano in un’operazione da commando, segreta. Lo nascondono in macchina nel caso ci sia un fotografo in agguato dietro l’albero”. In Germania, “il mercato invernale è divertente come l’inverno stesso, è grigio”. Mica come in Italia: qui sì che ci divertiamo, secondo la Süddeutsche Zeitung.
“Quando la Juventus ha organizzato la trattativa per Dusan Vlahovic, non ha dimenticato di erigere barriere per i tifosi in attesa e di creare spazio per le tv. Vlahovic è poi sceso da una limousine della fabbrica della famiglia Agnelli in abito scuro e ha firmato autografi prima di recarsi dal medico. Un acquisto da 70 milioni di euro, ma la Juve sa cosa deve al popolo e si tratta meno dei gol di Vlahovic e più del prestigio”.
E noi, qui a farci il problema morale di un’industria che sperpera mentre chiede soldi pubblici. Non ce lo godiamo, “il calciomercat0”, che per la SZ “è un tesoro nazionale in Italia e fa parte del calcio tanto quanto il prato, il tabellone segnapunti e l’ora del tè. Il negozio è esposto anche come evento sportivo, fa parte della mostra. Gli inglesi celebrano il trading nel giorno di chiusura della borsa in modo ancora più opulento”.
Invece in Germania che tristezza: “In questo Paese la squadra che si è mossa di più è il VfL Wolfsburg. I prestiti caratterizzano le poche attività: spicca un accordo come il trasferimento immediato dell’attaccante nazionale iraniano Sardar Azmoun, 27 anni, dal San Pietroburgo al Bayer Leverkusen, annunciato domenica”.