Napoli e Salernitana sono devastate dal Covid perché in Campania si vaccina poco, chiudere gli stadi penalizza chi è stato ligio alle vaccinazioni
Non solo la Gazzetta dello Sport, anche Il Giornale, con Riccardo Signori, è contro la richiesta di Draghi di chiudere gli stadi.
“Ci mancava pure Draghi. Così lo stato (anche con la maiuscola) confusionale è completo”.
“Non è fermando il calcio che si blocca il virus, semmai gli va chiesto di regolamentarsi meglio, essere più ligio alle regole, di costringere i calciatori a vaccinarsi: ti vaccini giochi, non ti vaccini stai a casa. A costo di schierare i “Primavera””.
Ci sono motivi economici e tecnici che impongono di non fermarsi, contratti tv, sponsor, difficoltà di calendario, il Premier dovrebbe saperlo, scrive.
Piuttosto, bisognerebbe pregare il mondo del calcio di smetterla con le sceneggiate. E a questo punto Signori chiama in causa il presidente del Napoli, De Laurentiis.
“Va pregato, invece, il pallone di non presentarci le sceneggiate che tanto piacciono a Adl, Lotito e soci. Non ultima quella di partite cancellate alla vigilia perché comandano la Asl e non il governo calcistico. È stato il calcio (il primo Juve-Napoli) a dare l’idea che così si potesse… Ecco, semmai, il governo metta a punto il potere delle Asl: devono essere guardie del corpo, non giudici. Piegarsi a spifferi e sussurri dei soliti noti significa debolezza. Il calcio che non sa gestire calciatori, e vien ripreso dal Premier, è altrettanto debole. Fra deboli ci si intende, ma non si va lontano. Semmai decida il più alto in grado. A proposito, la Campania è una delle regioni con minor percentuale del ciclo vaccinale completato: sarà un caso se i suoi club di A sono così devastati? Chiudere gli stadi può essere soluzione estrema: ma ne esce colpito chi è stato ligio alle vaccinazioni”.