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Ihattaren: «Non ero disperso, sono stato abbandonato. La Samp non mi ha mai pagato, ho iniziato a irritarmi»

La versione del centrocampista al Telegraaf: «Spesso mi ritrovavo in una stanza d’albergo da solo, non ce la facevo più. D’Aversa nemmeno sapeva che fossi mancino»

Ihattaren: «Non ero disperso, sono stato abbandonato. La Samp non mi ha mai pagato, ho iniziato a irritarmi»

Mohamed Ihattaren, il centrocampista della Juventus in prestito alla Sampdoria improvvisamente “disperso” in Olanda dal 12 ottobre scorso, dopo pochi mesi nel club blucerchiato ha dato la sua versione dei fatti in un’intervista al Telegraaf.

«Sono partito a causa delle circostanze che si sono create. Spesso mi ritrovato seduto in una stanza d’albergo, da solo, abbandonato a me stesso. Non ce la facevo più, tutti i tipi di accordi non venivano rispettati. Era come se non esistessi. Non è stato organizzato nulla, né un conto in banca, né  un’assicurazione medica. E se mi fossi rotto una gamba alla Sampdoria? Non ho ricevuto uno stipendio, ho chiamato il team manager e mi ha detto ‘paghiamo ogni due mesi’. Non è successo è tutto questo ha iniziato a irritarmi».

Insomma, non era disperso.

«Non ero certo disperso… come ho letto. Bastava a chiedere in giro per Utrecht, o ad Afellay, Labyad, tutti mi avrebbero visto lì. Non ho giocato, non lo stavo facendo, non c’erano prospettive e ho chiamato Raiola. E mi ha detto di stare calmo. Il ritorno in Olanda? L’ho fatto a ottobre, dopo Olanda-Gibilterra».

Racconta il suo arrivo alla Sampdoria.

«Quando sono arrivato alla Sampdoria, non c’era nessuno tranne il team manager. Ho fatto le foto con la maglia, gli allenamenti il giorno dopo. Poi ho visto delle persone in giacca e cravatta e ho detto ‘questi sono i dirigenti, pezzi grossi’. Non so, avrebbero potuto essere anche tassisti, non avevano idea di chi fossi. E l’allenatore D’Aversa non sapeva neanche che fossi mancino».

L’agente, Raiola, aveva detto di essere preoccupato per lui, di non sapere dove fosse

«Ad un certo punto sono entrato nell’ufficio dell’agente Ali Dursun (è il sostituto di Raiola, ndr) e gli ho detto “aiutami, ho sbagliato tutto”. Ha ascoltato la mia storia e detto che non potevo essere il responsabile. È stato come un padre per me. Raiola invece ha detto di essere preoccupato per me, di non avere più contatti con me, ma mi ha deluso».

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