A Sportweek: «La coordinazione del corpo e il punto di impatto del piede con la palla non rendevano efficace il tiro. La scuola Juve gli servì molto».

La Gazzetta dello Sport pubblica alcuni stralci dell’intervista a Fabio Capello che domani sarà su Sportweek. L’ex tecnico si prende i meriti di aver “inventato” Zlatan Ibrahimovic. Fu lui a volerlo alla Juventus, diventando così il primo allenatore italiano di Ibra.
«La sua fortuna è stata di trovare qualcuno che gliele tirasse fuori, le qualità da goleador che possedeva».
Capello spiega:
«Ibra non sapeva tirare. Nel senso che la coordinazione del corpo e il punto di impatto del piede con la palla non erano tali da rendere efficace il tiro».
Racconta interminabili sedute a fine allenamento e la disponibilità di Zlatan, «propria del fuoriclasse», a imparare. Così arrivarono i risultati e, nella sua prima stagione italiana, Ibra segnò 16 gol.
«Gli è anche molto servita la scuola Juve, il senso di competizione di cui è intriso l’ambiente. Siccome lui è un competitivo, è orgoglioso, si considera un numero uno e vuole sempre vincere, si è sentito stimolato ancora di più a migliorare».