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Ferrero dal carcere: «A settant’anni trovarmi qui mi fa crollare il mondo addosso»

Le dichiarazioni riportate dall’edizione odierna della Gazzetta. «Vorrei fare una telefonata a Quagliarella. Queste cose vanno alle lunghe e poi ti segnano»

Ferrero dal carcere: «A settant’anni trovarmi qui mi fa crollare il mondo addosso»
As Roma 11/11/2018 - campionato di calcio serie A / Roma-Sampdoria / foto Antonello Sammarco/Image Sport nella foto: Massimo Ferrero

«Sono preoccupato, perché ho seicento dipendenti sotto di me che adesso rischiano di non avere più un lavoro. E poi ho un altro grande pensiero. Vorrei sentire i miei figli (quelli più piccoli, di cinque e otto anni, Rocco Contento e Oscar, avuti dalla sua compagna Manuela Ramunni). Non ci sono ancora riuscito. Quando ho chiamato l’ultima volta, loro non c’erano. Reggo questa situazione solamente per loro. A settant’anni, trovarmi qui mi fa crollare il mondo addosso e non riesco a farmi una ragione di tutto questo». 

Indossa tuta e calzini della Sampdoria e abita, da solo, una cella di 7 metri quadrati del carcere di San Vittore di Milano. Da lì Massimo Ferrero rende noti, come riporta l’edizione odierna della Gazzetta dello Sport, i suoi dubbi e i suoi desideri.

«Devo fare i complimenti a chi dirige questa struttura. Sono dei signori, mi hanno trattato bene, fanno ottimamente il loro lavoro, sono soltanto sottopagati. Uscito di qui, vorrei fare qualcosa per le carceri»

Uno di questi desideri – lo chiede ironicamente, Ferrero – è telefonare a Fabio Quagliarella per avere notizie dal quartier generale blucerchiato, coi suoi che ieri hanno battuto il Genoa nel derby della Lanterna. Quel che è certo è che l’ormai ex patron della Sampdoria è provato dalla situazione che sta attraversando.

«Anni fa mi avevano accusato di avere preso dei soldi, ci sono voluti sei anni per poi essere prosciolto. Queste cose vanno alle lunghe e poi ti segnano».

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