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La curva della Fiorentina non si smentisce: “Prima razzisti, poi sessisti. Ma mai giornalisti”

Consueta prova di civiltà della tifoseria organizzata. Avrebbero potuto esporre uno striscione dalla parte delle donne ma hanno preferito fare sfoggio di intelligenza

La curva della Fiorentina non si smentisce: “Prima razzisti, poi sessisti. Ma mai giornalisti”
Firenze 30/11/2021 - campionato di calcio serie A / Fiorentina-Sampdoria / foto Image Sport nella foto: striscione tifosi Fiorentina

La tifoseria organizzata deve sempre distinguersi per la propria intelligenza, deve continuamente dimostrare di essere innovativa. Sono uno spaccato visionario della nostra società, lungimirante, avanti anni luce rispetto al resto del mondo. Un esempio lo hanno fornito i tifosi della Fiorentina che questa sera, in occasione di Fiorentina-Sampdoria, e dopo il caso del tifoso viola che ha palpeggiato la giornalista di Toscana Tv Greta Beccaglia impegnata nel post-partita di Empoli-Fiorentina, non hanno trovato di meglio che esporre uno striscione che qualifica – ove mai ce ne fosse bisogno – il loro quoziente intellettivo:

“Prima razzisti, poi sessisti. Ma mai giornalisti”

Avrebbero potuto stupire con uno striscione in difesa delle donne ma ancora una volta i tifosi organizzati hanno voluto ribadire il loro livello culturale. Nello striscione c’è anche il riferimento agli insulti razzisti nei confronti di Koulibaly.

Per fortuna ci ha pensato il presidente viola Rocco Commisso a scusarsi con la giornalista anche a nome del tifoso. Come ha ricordato la stessa Beccaglia:

Commisso mi ha chiesto scusa a nome del tifoso, poi abbiamo parlato e fatto una foto. È stato molto carino e mi ha espresso tutta la sua solidarietà riguardo la situazione. Che effetto mi fa tornare allo stadio? Vorrei ricominciare subito a lavorare, per me l’obiettivo è quello di tornare alla normalità e spero che quello che è successo possa cambiare qualcosa”, le sue parole riportate da ‘Firenzeviola.it’. “Sono stata fortunata nella sfortuna, c’è stato un video, così c’è stata una testimonianza e ho potuto denunciare, spero che tante ragazze lo potranno fare. Penso che il Daspo sia la cosa sia più giusta, poi deciderà la giustizia.

La giornalista, ovviamente e giustamente, non ha voluto ritirare la denuncia. Come chiesto dall’autore del gesto che oggi ha parlato di goliardata e che si è beccato tre anni di Daspo (in attesa del processo).

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