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Kat Kerkhofs: «Dries è un dio a Napoli, io lotto per non essere “solo” sua moglie»

Lady Mertens ha rilasciato una lunga intervista a HLN.be. «Dovessi scegliere io, rimarrei a Napoli. Lì abbiamo trovato un paradiso nascosto in un guscio ruvido, ma non possiamo uscire di casa»

Kat Kerkhofs: «Dries è un dio a Napoli, io lotto per non essere “solo” sua moglie»
Napoli 28/11/2021 - campionato di calcio serie A / Napoli-Lazio / foto Insidefoto/Image Sport nella foto: esultanza gol Dries Mertens

Kat Kerkhofs, star della televisione nel suo Paese (a breve parteciperà alla versione belga di Ballando con le stelle) e compagna di vita di Mertens, ha rilasciato una lunga intervista al portale HNL.be. Sedici domande per raccontare qualcosa di lei, ma anche di Dries. E del loro rapporto col Napoli e con la città di Napoli.

Quando Mertens ha ricevuto l’offerta del Napoli avevo 24 anni. Insieme abbiamo deciso di accettare, senza sapere a cosa andavamo incontro. All’epoca, Dries stava seriamente valutando di andare a giocare in Russia per soldi. In quel periodo pensavo che la nostra vita sarebbe stata diversa, che avremmo dovuto spostarci ogni anno, ed invece abbiamo fatto la scelta consapevole dell’Italia. Oggi, trascorsi nove anni, posso dire che Napoli e l’Italia ci hanno del tutto formati. Siamo completamente integrati nella cultura e nel modo di vivere degli italiani. Tanto che abbiamo anche rifiutato più di qualche offerta per restare qui.

Abbiamo rifiutato. Parla al plurale, Kat. E giustamente. Perché a Napoli oggi non c’è solo la vita di Mertens, ma pure la sua.

Dries è un dio a Napoli, ma ormai anch’io ho la mia vita lì. I miei impegni, i miei amici. Conduco una battaglia quotidiana per non essere soltanto “la moglie di Dries”. Molti nostri amici, a Napoli, sono ristoratori. Abbiamo fatto diverse iniziative per dare loro una mano, soprattutto durante il primo lockdown. Io, ad esempio, ho creato una guida di Napoli online per i turisti. Da quel momento quando entriamo nei ristoranti non lodano più Dries, ma me! (ride, ndr)

Una vera e propria battaglia di Kat: non “solo” la moglie di Dries.

Sono diventata una donna indipendente, come volevo fare da bambina. La gente pensa che io debba la mia carriera a Dries. Mi accusa di non avere talento. In realtà credo che per me sarebbe stato ancora più facile fare televisione senza di lui, dedicando più tempo ai miei progetti. Le donne sono trattate sempre così, e questo mi rende triste. Il sessismo fa male, le donne sono trattate diversamente dagli uomini. 

Non sa – così dichiara – se lei e Mertens torneranno mai a vivere in Belgio. Sa che però, nonostante un contratto in scadenza (con una clausola che ADL può esercitare per rinnovare l’accordo per un’altra stagione), la loro volontà sarebbe quella di restare a Napoli.

Dovessi scegliere io, rimarrei a Napoli. Io e Dries qui abbiamo trovato un paradiso, un paradiso nascosto in un guscio ruvido.

Un paradiso in un guscio ruvido e poi l’altra faccia della medaglia.

Siamo dei privilegiati, facciamo una bella vita, ma onestamente non vedo l’ora che arrivi la fine della carriera di Dries. A Napoli non possiamo uscire di casa, Dries è amato da tutti e tutti pensano di poter ottenere un pezzo di lui e questo a volte non è piacevole.

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