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Bagni: «Maradona mi diceva: “sei l’unico che mi apre la casa anche nei momenti di difficoltà”»

L’ex centrocampista a Radio Anch’io: «Non avrei potuto giocare con le regole di oggi, per quante volte mi avrebbero espulso. Insigne? Non sarà facile trovare una quadra»

Bagni: «Maradona mi diceva: “sei l’unico che mi apre la casa anche nei momenti di difficoltà”»
Db Milano 06/06/2011 - assemblea ordinaria Lega Calcio Serie A / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Salvatore Bagni

Salvatore Bagni è intervenuto a Radio Anch’io su Radiouno.

Ci hanno tolto per la prima volta il possesso palla. Soprattutto per la prima ora l’Inter ha strameritato, ha giocato a ritmi altissimi. Finora ci erano riusciti solo Torino e Verona a togliere il possesso al Napoli.

Il Napoli è sempre in grado di far muovere gli avversari col possesso, con l’Inter non è successo. Ha giocato a ritmi più bassi. Io amo Napoli, ci vado da 37 anni tutte le settimane. Sono tifosissimo del Napoli. I napoletani mi rendono felice di aver indossato quella maglia.

Finiti i sogni da primi in classifica? No, ma dopo la prima sconfitta il dubbio può arrivare. Di Spalletti mi piace che non si nasconde, ha proseguito il lavoro di Gattuso con idee diverse.

Osimhen fin qui è stato determinante, con Anguissa ha fatto la differenza. Il Napoli può giocare libero di testa, perché la Champions l’ha già conquistata.

Osimhen è sfortunato, aveva iniziato meravigliosamente facendo vedere il reale valore del giocatore. È molto generoso, ed è del 98. Migliorerà ancora”.

Anguissa è travolgente, ha qualità ed è fisico, è un muro a centrocampo. Quando noi vincemmo il campionato, arrivò Francesco Romano il tipo di giocatore che mancava. Ammiro tantissimo Barella, è straordinario, una mezzala cui non manca nulla, intenso e bello da vedere. È meraviglioso.

Maradona? Non ho più parlato da dopo che è morto, per rispetto suo e per non dire cose retoriche. Ho parlato solo a Napoli. Ora lo ricordano tutti, ma ora è semplice. L’ho vissuto per anni a casa mia. ‘Tu atterri a Roma o Milano”, gli dicevo. E lui mi rispondeva “tu sei l’unico che mi apre la porta di casa anche nei momenti di difficoltà”.

“Insigne? Farebbe di tutto per restare a Napoli. Dovremmo metterci nei suoi panni, è contrastato. E’ cresciuto anche dal punto di vista della personalità. E’ diventato un leader. Spero per lui e per la città che si trovi una quadra. Ma non sarà semplice”

“Io non avrei potuto giocare con le regole di oggi, per quante volte mi avrebbero espulso”.

 

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