Sulla Gazzetta. Con la sua nomina ad amministratore delegato c’è stato un cambio di rotta. Interrogato anche sulla famosa scrittura privata “che non doveva esistere”
I pm continuano gli interrogatori del management della Juventus per fare luce sul caso plusvalenze. Ieri è stata la volta dell’amministratore delegato del club, Maurizio Arrivabene. Un interrogatorio durato poco più di tre ore, scrive la Gazzetta dello Sport.
“Intanto i pubblici ministeri vanno avanti con gli interrogatori. Quello di Arrivabene è durato poco più di tre ore ed è stato secretato come quello di Cherubini: arrivato intorno alle 15, ha lasciato il palazzo di Giustizia poco prima delle 18.30″.
Arrivabene è diventato amministratore delegato nel giugno scorso, ma è nel consiglio di amministrazione dal 2012.
“Gli inquirenti non possono avergli chiesto conto delle operazioni sospette dell’ultimo triennio, però hanno cercato di capire il motivo del cambio di rotta della Signora coincidente anche con il suo arrivo, visto che nell’ultima sessione di mercato non c’è stato il consueto ricorso alle plusvalenze. Lo hanno interrogato anche sulla «scrittura privata» di cui si parla nelle intercettazioni («La carta famosa che non deve esistere teoricamente») e di altre conversazioni in cui è coinvolto”.
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