A Talksport il toccante racconto dei suoi problemi economici dopo aver lasciato il rugby: «Dovevo sopravvivere, non avevo niente con il Covid. Vincere una medaglia ai Mondiali è fantastico, ma non ti dà da vivere»

Ben Cohen, ex ala della Nazionale inglese di rugby e vincitore della Coppa del Mondo contro l’Australia nel 2003, ha recentemente rivelato le difficoltà affrontate dopo il ritiro dall’attività agonistica. Durante un’intervista a talkSPORT, Cohen ha condiviso un racconto toccante che include problemi finanziari, adattamenti difficili alla vita post-sportiva e una decisione sorprendente: la vendita della sua medaglia mondiale. Ben ha collezionato 57 presenze con l’Inghilterra e si è ritirato nel 2011, tentando di rimanere sotto i riflettori partecipando a programmi televisivi come Strictly Come Dancing, The Jump e The Celebrity Chase. Tuttavia, queste apparizioni non sono riuscite a colmare il vuoto lasciato dal rugby. Ha anzi – nell’intervista – paragonato il suo ritiro al difficile adattamento dei militari dopo il servizio, dichiarando che, nonostante i successi sportivi, avrebbe preferito un lavoro più stabile.
Cohen e la difficile vita degli agonisti dopo il ritiro
Nel corso dell’intervista, Cohen ha svelato di aver venduto la medaglia della Coppa del Mondo per affrontare le difficoltà economiche durante la pandemia di Covid-19:
«Dovevo sopravvivere, non avevo niente con il Covid. Vincere una medaglia ai Mondiali è fantastico, ed è una grande eredità da lasciare ai propri figli e una storia, e possiamo parlarne, ma non ti dà da vivere. È fantastico che dia ad altre persone quella spinta, sai, quel momento. La realtà è che non ho lavoro. Dov’è il mio lavoro? Quindi ora mi interessa ricambiare il favore. Sai, come posso aiutare i miei amici? Dopo quel ventesimo anniversario, come posso aiutare i miei amici? Come ricambiare il favore? Almeno avevo qualcosa da vendere.»
Cohen e altri membri della squadra del 2003 hanno quindi fondato un’organizzazione benefica chiamata Champions 2003. L’obiettivo è sostenere gli atleti nel delicato passaggio dalla carriera sportiva alla vita civile, offrendo strumenti e competenze per affrontare il cambiamento. «Vogliamo lasciare un’eredità nello sport e dare agli atleti un supporto concreto per diventare persone preparate alla vita quotidiana» ha spiegato Cohen.
E ancora, sulla situazione e sugli aiuti mancanti dal governo:
«Il tuo mutuo continua a esistere, la tua seconda ipoteca continua a esistere, poi verranno a prenderti la casa. Per me è stato orribile cercare di ripagarlo. Ho rischiato di perdere la casa, ho pagato una fortuna in più rispetto a quanto era la mia polizza iniziale. Ma non sarei l’unico a farlo.»