“Serviva non solo per i gol. Ibrahimovic ha alzato gli standard, ha distolto l’attenzione dai ragazzi, permettendo loro di crescere in relativa tranquillità”
L’effetto di Ibrahimovic sul Milan si vede adesso. Non prima, quando segnava lui, e si prendeva lui le prime pagine. Si vede ora che non c’è, infortunato. Ha “creato” il Milan attuale tanto che The Athletic in lunghissimo pezzo d’analisi sulla squadra di Pioli arriva a scrivere: “Ibrahimovic è servito al suo scopo”.
Perché Ibra non serviva tanto come valore aggiunto in campo – anche, sì, ovvio – ma come allevatore.
Prendere Ibra, scrive il giornale inglese, “è stata una svolta in questo progetto perché Ibrahimovic ha subito distolto l’attenzione dai ragazzi, permettendo loro di crescere in relativa tranquillità. La pressione per ottenere risultati è scivolata via da lui e quelli intorno allo svedese hanno tratto ispirazione dalla sua capacità di insegnare lungo il cammino”.
Il pezzo di James Horncastle si dilunga nelle specificità tecnico-tattiche del Milan. Sul lavoro anche innovativo di Pioli (per esempio: il gol di Calabria dopo pochi secondi contro l’Atalanta veniva da uno schema provato in allenamento) e su ogni singolo giovane. Su quanto questa crescita “tranquilla” dei giovani permessa dalla presenza ingombrante e salvifica di Ibrahimovic sia diventata la chiave del successo.
“Ora il Milan è esattamente ciò che la dirigenza aveva immaginato quando ha iniziato a ricostruire con Elliott Management: usa un calcio progressivo giocato ad alta intensità in linea con le ultime tendenze del gioco. Pioli è stato, a volte, criticato per essere troppo semplicistico e unidimensionale nella sua tattica. Il piano di gioco di domenica è stato un altro incoraggiante segnale di evoluzione”.
“Come per Donnarumma, la decisione di rimanere disciplinata sulla struttura salariale e consentire all’Inter di pagare più del dovuto Hakan Calhanoglu piuttosto che cedere alle richieste del regista turco sembra ogni giorno più intelligente, in particolare con Diaz che sta andando ad un altro livello e i tifosi dei loro “cugini” che stanno gradualmente realizzando che Calhanoglu è un tiratore d’angoli d’élite e poco altro”.
“Come squadra, il Milan è ora pieno di energia, atletismo, agilità e ragazzi affamati che stanno migliorando sempre di più. Ibrahimovic ha fatto la sua parte nell’alzare gli standard, rendere più competitivi gli allenamenti e infondere a questi giocatori una mentalità vincente che si addice alla storia del Milan”.
Ecco a cosa serviva, Ibra.