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Libero: nel Napoli Insigne gioca meglio che in Nazionale per convincere Adl che vale i soldi del rinnovo

Il commento di Claudio Savelli. Forse a Mancini non resta che pungerlo, minacciando la panchina

Libero: nel Napoli Insigne gioca meglio che in Nazionale per convincere Adl che vale i soldi del rinnovo
Mg Milano 06/10/2021 - Uefa Nations League / Italia-Spagna / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Lorenzo Insigne

Su Libero, Claudio Savelli analizza il differente rendimento di Lorenzo Insigne nel Napoli e in Nazionale. Quando gioca con la maglia del club partenopeo, il capitano dà il massimo, quando invece viene schierato in campo da Mancini, appare sbiadito. Possibile che alla base ci sia un condizionamento per il mancato rinnovo, scrive: quando gioca col Napoli, Insigne lo fa per dimostrare a De Laurentiis che vale i soldi che chiede.

È possibile che il mancato rinnovo stia condizionando il rendimento di Lorenzo Insigne? È probabile. Per paradosso, però, non ne risente con il Napoli (due gol e 3 assist nelle prime 7 di campionato) ma con l’altra maglia azzurra, quella della Nazionale. La diversità di rendimento è dettata dai contesti: con il club, Insigne ha ora il pieno supporto del pubblico, con cui ha storicamente avuto un rapporto ruvido, e gioca con una cattiveria agonistica superiore forse per dimostrare a De Laurentiis di valere i soldi richiesti, con l’Italia invece la relazione con i tifosi è più sbiadita, di certo meno simbiotica, e il rinnovo non è un argomento. Però il Napoli gira a meraviglia e paradossalmente potrebbe fare a meno di Insigne, mentre la Nazionale ne ha bisogno come il pane”.

Dopo la vittoria degli Europei Insigne è cresciuto nel Napoli e calato in Nazionale.

“Dovrebbe essere il contrario, visto che il contratto in scadenza è quello con la società, non fosse che Lorenzo è un napoletano che gioca nel Napoli e ne è finalmente diventato capitano riconosciuto: normale che conservi il miglior agonismo per le partite con il club. Forse a Mancini non resta che pungerlo, minacciando la panchina, pur sapendo che l’Italia non può prescindere dalla qualità del suo dieci, soprattutto in questo momento”.

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