Al Corriere: «Nel ciclismo noi donne siamo quasi invisibili. Un giorno potremmo guadagnarci lo stesso spazio della Pellegrini. Lei è un mito indipendentemente dal fatto di essere donna».

Su Corriere della Sera un’intervista a Letizia Paternoster. Nata a Cles, nella Val di Non, ha 22 anni, giovedì ha vinto l’oro nella corsa ad eliminazione ai Mondiali di ciclismo su pista di Roubaix, in Francia. Spesso criticata per la sua attività social (su Instagram ha 224 mila follower) risponde a quanti credono che la distragga dallo sport,
«Tanti credono che io abbia una personalità doppia: quella dell’atleta che vedono in televisione e quella dell’indossatrice o dell’influencer che spara foto a ripetizione su Instagram. Mi fa sorridere chi pensa che i social distraggano dalle gare e andrebbero vietati: a me postare e leggere i messaggi degli altri diverte, rilassa e aiuta a gestire lo stress. Mostro il mio viso, mostro me in bici, la mia collezione di scarpe: è un gioco».
Letizia parla di come si vede nel futuro:
«La polizia penitenziaria mi assicura il futuro, la Trek-Segafredo mi porta alle Classiche, la nazionale alle Olimpiadi e ai Mondiali: Parigi 2024 è il mio sogno. Sono una ragazza che pedala, consapevole che nel ciclismo noi donne guadagniamo dieci volte meno degli uomini e siamo quasi invisibili in tv. Ma pian piano ci stiamo avvicinando: abbiamo ottenuto la Parigi-Roubaix, l’anno prossimo avremo il Tour de France. Un giorno noi cicliste potremmo guadagnarci lo stesso spazio che Federica Pellegrini, il mio idolo assoluto, ha nel nuoto. Lei è un mito indipendentemente dal fatto di essere donna».