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Appena puoi, sventaglia a Osimhen. Se la vede lui

Il nigeriano può impazzare libero nella prateria sconfinata del Franchi. Insigne pare che non gradisca la sostituzione: pronti per un’altra serie tv?

Appena puoi, sventaglia a Osimhen. Se la vede lui
FALLI DA DIETRO – 7° GIORNATA DEL CAMPIONATO 2021-22
Non so chi votare.
A Milano il problema non sono le schede bianche ma quelle nere.
Dopo il comizio di Calenda, Piazza del Popolo è stata ribattezzata piazza dell’Alta Borghesia.
Renzi fa campagna elettorale per Enrico Letta. Pur di farlo perdere.
Non so chi votare.
Mi riferisco ora alle candidate allo scudetto.
Vediamo un po’ come stanno le cose.
La più in forma.
I Diavoli vanno a Bergamo per vincere.
Fortunato fino a un certo punto il gol di Calabria all’inizio che svolta la gara.
C’entra molto la determinazione.
Padre Pioli gioca il miglior calcio in Italia.
Sa gestire il risultato e sa quando colpire.
Non dà mai punti di riferimento all’avversario.
Impressiona l’intensità di gioco.
Nella vittoria sulla Dea c’è tutto.
Qualità tecniche, organizzazione difensiva, approccio alla gara, mentalità, ritmi incredibili per tutti i 90′.
Squadra molto più forte dello scorso anno.
Con un Tonali in più. Con un Theo in più. Con un Brahim in più.
E un Maignan che si conferma fra i migliori portieri in Europa.
A cinque minuti dalla fine in vantaggio di tre gol e poi arbitro e Var ci si mettono per consentire qualche brivido.
Insomma Milan perfetto.
L’unica cosa che preoccupa sono le condizioni di Ibra.
Pare stia bene.
E abbia voglia di rientrare.
Non so chi votare.
Ma di una cosa sono sicuro. Se la Raggi non verrà eletta, i cinghiali spariranno di botto.
La più agevolata.
A Reggio i Suninter trovano una squadra giovane e ispirata, che gioca corto e si affida alla fantasia di Boga che sistematicamente salta Skriniar.
Ceramisti meritatamente in vantaggio su rigore di Berardi.
Poi Pairetto, figlio d’arte, e che arte, si prende tutta la scena per lui.
Sul finire del tempo Defrel scappa via alla difesa nerazzurra.
Handa in disperata libera uscita fuori dall’area di rigore non sa che pesci pigliare.
Lo contrasta malamente. Gli assesta una gomitata sul mento.
Poi s’inventa una furba giravolta per eludere la volontarietà.
Giravolta che manco la Meloni alle domande sull’anima fascista degli italofratelli.
La gara svolta.
Inzaghi azzecca i cambi.
Il Polifemo bosniaco ci mette un attimo ad entrare in partita.
Prima pareggia poi scappa in profondità.
Azione fotocopia del primo tempo.
Con la differenza che stavolta il portiere è Consigli.
Il fallo sarebbe fuori area, come testimonia un frame velocemente cancellato dai video.
Per il Pairetto-show è rigore.
È il colpaccio da tre punti che lancia l’Inter alla vittoria.
Non so chi votare.
Il Patonza ha candidato un pediatra. Così gli presenta le clienti.
La più titolata.
Quella che se parte non la ferma nessuno.
Nel Derby, un ultra Juve lancia una bici elettrica contro un agente.
E’ l’evoluzione del motorino Ciao di San Siro.
Al Grande Torino decisivi i cambi.
Acciughina le azzecca tutte.
Juric sui cambi ha poco da scegliere, la panchina è quella.
La Vecchia ergastolana alla fine la spunta.
Seconda vittoria senza subire reti, se ci mettiamo la gara di Champions con il Chelsea.
Filosofia allegriana.
Quando non gira, si va ai ripari con la difesa.
La Juventus non è guarita, ma sta imparando a curarsi le ferite.
Per ripartire.
Non so chi votare.
Quelli che votano Bassolino li riconosco dalla maglia di Juliano.
La più amata.
Dannato Dazn.
il tifoso da divano deve scontare colpe davvero vergognose, se gli si assegna un così crudele castigo.
Dazn decide che ora posso collegarmi dal solo cellulare.
Niente Tv, niente computer. Solo cellulare.
Come si fa a vedere una partita dal cellulare?
Accontentiamoci, bestemmiando.
Ed è pure una bella partita.
Gli stilnovisti prendono campo.
Pressione alta, aggressione sistematica del pallone, difesa a centrocampo, giropalla rapido.
E’ un gioco che sembra pagare.
Vlahovic su angolo confeziona l’assist per la conclusione acrobatica di Martinez Quarta. Vantaggio.
Ma è un gioco che alla fine si mostra suicida.
Perché concedere cinquanta metri a Brillantina è proprio un suicidio.
Brillantina è uno che sa giocare al calcio. E se gli dai una metà del campo libera, prima o poi ti punisce.
Niente palleggi inutili.
Appena puoi sventaglia a Osi. Se la vede lui.
E i suoi eseguono.
Esegue l’Odalisco andaluso.
Per la gioia del nigeriano che può impazzare libero nella prateria sconfinata del Franchi.
Si assesta la palla con quella frittata di maccheroni che magicamente tiene in perenne equilibrio sulla zucca, e vola.
Quarta non può fare altro che stenderlo.
Il rigore del Pibe di Fratta è deviato dal Drago polacco per il tap-in ancora respinto.
Poi sarà il Mariachi a insaccare al terzo tentativo.
Risultato ribaltato a inizio ripresa.
Su calcio piazzato. Furbata del Pibe e punizione dentro del Signorinello Pallido che – tra l’altro – più pallido non si può, stasera.
La linea viola abbocca e il Kosovaro può appoggiare di testa.
La partita si fa frenetica e sfibrante.
Entrambe le squadre creano tanto ma tanto sprecano.
Brillantina decide di cautelarsi.
Sceglie la lotta per la fantasia.
Dentro Demme fuori il Pibe capitano. Che pare non gradisca.
Pronti per un’altra serie tv?
A fine partita due episodi. Uno bello, uno brutto.
Quello brutto.
Persino il mio cellulare trasmette i cori razzisti contro i napoletani e contro i napoletani d’Africa.
Anche a Firenze. Anche nella città culla della civiltà e del pensiero.
E le istituzioni? Zitte.
Quello bello.
El Cafetero Ospina, mentre i compagni corrono a festeggiare sotto la curva, va a consolare il portiere avversario in lacrime per un infortunio.
Sette vittorie su sette.
E’ la settima meraviglia.
Sterminator Vesevo guarda tutti dall’alto.
Grande allenatore, Spalletti.
Grande trascinatore, Osi.
Voto per loro.
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