Sul CorSera attribuisce il momento di difficoltà alla deriva di giocatori fondamentali e scrive: “Non siamo mai stati cattivi, nemmeno prima, ci hanno incoronato troppo giovani”
Anche contro la Svizzera, come contro la Bulgaria, l’Italia di Mancini non è andata oltre un pareggio a reti inviolate. Sul Corriere della Sera, Mario Sconcerti analizza la partita e attribuisce il calo della Nazionale a quello di alcuni suoi giocatori fondamentali. A partire da Ciro Immobile.
“Il momento di difficoltà viene dalla piccola deriva di alcuni giocatori fondamentali. Il primo è Immobile che è generoso, ma non c’entra niente con questa squadra. Immobile ha bisogno di profondità. Non ha il fisico né il tempo per il gioco da piccola area. Sa fare benissimo altre cose”.
Ma non c’è solo il bomber della Lazio. Sconcerti chiama in causa anche Barella e Jorginho.
“Il secondo problema viene da una leggera deriva presa sia da Jorginho che da Barella. In un momento di condizione precaria e contro un avversario che sa solo correre, la mancanza di fisicità si nota molto. Non giocano male, giocano meno, e nessuna squadra si potrebbe permettere queste variazioni”.
E sul rigore fallito da Jorginho:
“Quando poi hai un rigore, devi segnarlo. Il calcio svolta in queste cose molto più che con l’intelligenza“.
E conclude:
“Non siamo stati mai cattivi, nemmeno prima. Siamo solo a disagio con i nuovi obblighi, ci hanno incoronato troppo giovani, oggi stiamo capendo cosa è successo e come andare avanti. Non credo sia un problema irrisolvibile”.