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Napoli-Juventus è la fotografia di un gruppo che si è scocciato di essere un ibrido

Nella testa qualcosa pare essere cambiato quest’anno. I senatori non si sottraggono alle responsabilità e trascinano con foga i nuovi e i più fragili

Napoli-Juventus è la fotografia di un gruppo che si è scocciato di essere un ibrido
Napoli 11/09/2021 - campionato di calcio serie A / Napoli-Juventus / foto Insidefoto/Image Sport nella foto: esultanza gol Kalidou Koulibaly

Il Napoli domina la Juventus imponendo la propria mentalità vincente. Sembra un paradosso eppure le prime tre partite la squadra di Spalletti le ha vinte di voglia, di lettura, di pazienza, di episodi, con protagonisti diversi. Insieme, come un gruppo che ha fatto pace con i fantasmi ed ora si siede in mezzo alla festa e sceglie la musica. Fotografa Kalidou, e chi altro? Il signore della forza, l’obelisco che svetta ovunque ci sia bisogno di una preghiera da lanciare a qualcuno di divino che non perda il segnale, Dazn permettendo, e fila diritto verso la curva. Quella curva che ha visto gli uomini prima e poi i calciatori. Manolas ci sconforta ma Anguissa entra al tempio prepotente e sfrontato che, più di un battesimo, sembra la festa che lo consacra maggiorenne. Sulle spalle di tutti, proprio come nelle squadre solide. Anche di Mario Rui che dà pure quello che non ha, di Ounas, di Fabian che giganteggia tra l’affare low cost dell’anno (Locatelli) ed un francese indolente che oltre ai calci ha la bravura di restare in campo.
Allegri piagnucola, manca da due anni dal calcio e ha perso le misure oppure ha così poca stima dei colleghi che crede di essere ancora al red carpet di Sky a prendersi lodi senza dimostrare valori. Era pieno di assenti, è vero. Ha preso due goal per due errori dei suoi uomini ed è vero anche questo ma il Napoli non sorrideva certo di gratitudine per una fortuna che lo ha privato di un intero centrocampo . La partita Spalletti l’ha giocata dalla conferenza stampa, l’ha preparata non tralasciando un dettaglio, l’ha cambiata a fine primo tempo, l’ha vista passare noiosa e l’ha rigenerata alternando moduli e soluzioni, non si è accontentato di un pareggio che pareva scritto anzi ha picconato il muro bianconero fino a farlo crollare su se stesso con la complicità del bomber preso per sostituire Cristiano Ronaldo.

Nella testa qualcosa pare essere cambiato quest’anno. I senatori non si sottraggono alle responsabilità e trascinano con foga i nuovi e i più fragili. Napoli-Juventus resta una fotografia, un’immagine di un gruppo che si è scocciato di essere un ibrido senza infamia né lode. Allegri ci perdonerà ma a Fuorigrotta è stato surclassato da una realtà che si è ritrovata contro un castello di carta.

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