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«Quando divenni presidente mi dissero: non perdere tempo con Tamberi, non ha la mentalità dell’atleta» 

Alfio Giomi, predecessore di Mei alla presidenza della Fidal, al Corriere: «Nell’atletica non ci si inventa nulla, dietro i risultati ci sono le società, civili e militari»

«Quando divenni presidente mi dissero: non perdere tempo con Tamberi, non ha la mentalità dell’atleta» 
Tokyo (Giappone) 01/08/2021 - Atletica / Olimpiadi Tokyo 2020 / foto Imago/Image Sport nella foto: Gianmarco Tamberi

In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera all’indomani della vittoria della medaglia d’oro alle Olimpiadi di Tokyo, Gianmarco Tamberi ringraziò l’ex presidente federale, Alfio Giomi, sostituito da Stefano Mei:

«Con me è stato immenso, mi ha fatto lavorare nel miglior modo possibile, mi ha messo nella condizione di allenarmi e lavorare al top del top risolvendo ogni problema».

Oggi lo stesso quotidiano intervista Giomi.

«Le parole di Gimbo dicono tutto. Da neopresidente, nel 2012, mi fu detto: non perdere tempo con quel Tamberi, non ha la mentalità dell’atleta. Più lo conoscevo più mi piaceva, invece. Siamo legatissimi. Pensare per cinque anni a una gara, ininterrottamente, e quel giorno tirare fuori la prestazione della vita è da pochissimi. Oggi ne parlo da amico, non più da dirigente. Gli sono stato vicino in tutto, gli ho fatto capire che ogni problema, piccolo o grande, era risolvibile. Lui è un visionario, come suo padre: due caratteri che si scontrano tutti i giorni. Ma il risultato è l’oro di Tokyo».

Su Filippo Tortu.

«Dopo un 200 corso forte da allievo, intervenni. Sentiva un dolorino, mi chiama il padre Salvino: non è niente, andiamo avanti. Ma io ero ancora sotto choc per l’infortunio in pedana di Daniele Greco, il triplista. Fatti vedere dal dottor Combi e poi ne riparliamo. Mi chiama Combi: non ha nulla. Insisto, fategli la risonanza. Mi richiama Combi dopo l’esame: se un giorno Filippo avrà risultati, mi dice, sarà perché gli hai fatto fare questo esame. Infiammazione dell’inserzione del tendine: fermo 9 mesi. Se penso al pianto di Tortu a Tokyo, piango anch’io».

Sui risultati ottenuti dall’atletica:

«Dietro i risultati c’è un’umanità immensa. Nell’atletica non ci si inventa nulla. La base di tutto sono le società, civili e militari: senza il nostro tessuto societario, i 5 ori non sarebbero mai arrivati. E il lavoro dei tecnici, cito per tutti Stefano Baldini, che ha lavorato benissimo con i giovani. Se ci dimentichiamo di questo, non capiamo il fenomeno del boom dell’atletica all’Olimpiade».

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