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Tortu: «Stupito dalle parole di Jacobs, pensavo si fosse capita la mia stima»

A Specchio: «Portate i vostri figli a fare sport, lo sport ti cambia la vita. Noi atleti non vogliamo essere strumentalizzati»

Tortu: «Stupito dalle parole di Jacobs, pensavo si fosse capita la mia stima»
Tokyo (Giappone) 06/08/2021 - Atletica Leggera staffetta 4x100 mt / Olimpiadi Tokyo 2020 / foto Imago/Image Sport nella foto: Filippo Tortu

Specchio intervista Filippo Tortu. Ripercorre la magica impresa della staffetta che ha vinto l’oro ai Giochi di Tokyo.

«Se corressimo cento volte quella stessa finale da capo non finirebbe mai più così, però da ora in poi il risultato ci segna. E ci cambia. Abbiamo una consapevolezza inedita, un’energia diversa».

Sulle parole di Jacobs, che ha parlato di rapporti cambiati dopo il suo successo nei 100 metri.

«Pensavo la mia stima si fosse vista e capita. Sono rimasto un filo stupito, anche se aspetto di parlarne con lui. Non è successo nulla. Non ci sono questioni da chiarire. Da parte mia è tutto come prima e non c’è bisogno di rincorrerci. Lo vedrò a Monza, per il Gran Premio di Formula 1, dove siamo invitati, e parleremo ma senza bisogno di confronti. Ci conosciamo e capiamo bene. Le sue magari sono parole figlie di percezioni errate. Non esistono vere polemiche, sono chiacchiere».

Racconta di essere diverso dopo l’esperienza di Tokyo.

«Sono un atleta nuovo. Mi sono reso conto di essere più competitivo di quanto credessi, di avere una forza che non sapevo di possedere. Da ora in poi voglio usarla».

Aveva messo in conto di passare i britannici all’ultimo?

«No, io credevo di averli dietro. Dopo i primi 40 metri mi pareva di averli superati e da lì è stata emozione pura. Solo adesso ho notato che a 3 metri dall’arrivo alzo un sopracciglio. Era una sorta di “ma che cosa stai facendo?”. Ero io che mi rendevo conto di vincere le Olimpiadi e infatti quando, senza fiato, guardo lo schermo non è il nome Italia che mi sorprende, è la distanza. Ero sicuro ci fosse margine, non un solo centesimo ma ovviamente, visto come è andata, è ancora più bello che sia un niente».

Tortu lancia un appello:

«Fate sport, portate i vostri figli a fare sport. Insegna tutto. Prendete la storia di Gimbo Tamberi, a me lascia ancora la pelle d’oca. Quel coraggio lo tiri fuori solo se lo alleni, lo sport ti cambia la vita e il modo in cui la guardi. Anche la staffetta ha spostato una barriera: il poco probabile non è impossibile. Ma l’appello non finisce qui. Gli atleti non possono essere strumentalizzati. Noi lo sport lo viviamo, non lo propagandiamo».

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