Sul CorSera. Per lui leggere è come viaggiare. Ama il profumo della carta e dell’inchiostro. «La lettura è concentrazione. Devo dire grazie a Geronimo Stilton»
Sul Corriere della Sera la storia di Alfred Gomis, il calciatore che, su Instagram, si è trasformato in critico letterario: consiglia libri da leggere, postando le sue letture. E sono in tanti a seguirlo.
Gomis ha 27 anni, è un portiere. Cresciuto nel Torino, ha girato l’Italia tra Cesena, Bologna, Salerno e Ferrara. Ora gioca in Francia, nel Rennes. Nella breve biografia del suo profilo Instagram ha scritto:
«Quello che faccio lo sanno tutti, quello che sono lo sanno in pochi».
E quello che è Gomis passa anche attraverso le sue letture. Come spiega lui stesso.
«Leggere ti arricchisce. Comprare una Ferrari no, arricchisce il concessionario. È diverso. Leggo perché i libri mi portano in posti dove non sono mai stato, in epoche nelle quali non ho vissuto, mi mostrano i pensieri di persone che non potrebbero essere più diverse da me. Non c’è niente di simile al mondo».
Alfred legge di tutto e poi posta le copertine dei libri letti sui social, riportando anche le frasi che più lo hanno colpito.
«Così diventa una specie di diario digitale di quello che faccio: gli allenamenti, i viaggi, gli amici, gli affetti. Il mio cane. E i libri che mi sono piaciuti».
Tra questi, le biografie di Mandela, Ali, Jobs ed Hendrix, un saggio di scienze comportamentali come Surrounded by Idiots dello svedese Thomas Erikson, la storia africana di Cheikh Anta Diop, ma anche i super-bestseller del popolarissimo Paulo Coelho.
Dialoga con i follower, con i quali si scambia consigli di lettura. E tra i followers ci sono anche ex compagni di squadra, la Spal, come Felipe Dal Bello.
Per Gomis, l’atto del leggere è legato a quello del viaggiare.
«In pullman, in aereo, in treno: per lavoro siamo in costante movimento. A me le librerie piacciono tutte, ma quelle delle stazioni hanno un posto speciale. Scegli un libro che ti accompagnerà verso la tua destinazione, e al viaggio successivo ne sceglierai un altro, ma resta il ricordo di quello che hai letto».
Preferisce i libri cartacei a quelli digitali.
«Capisco la comodità del digitale, ma per me un libro non è un file che puoi tenere nel computer o nel telefono, mi sembrerebbe strano leggere sullo stesso device che mi serve per mandare e ricevere e-mail. No, la lettura è concentrazione. E poi a me piace il profumo della carta e dell’inchiostro. Libri, giornali: meglio la carta».
Del resto, i libri lo hanno aiutato ad imparare l’italiano quando, piccolissimo, è arrivato in Piemonte.
«Devo dire grazie a Geronimo Stilton. Sono uno dei tantissimi bambini che Geronimo ha accompagnato nei primissimi passi verso la lettura: sono storie molto belle, pensate per i bambini ma con tante cose da dire anche agli adulti, con tanti livelli diversi. E poi, Il Piccolo Principe: un’altra storia che i bambini amano tantissimo e anche agli adulti continua a dire cose di grande profondità».