Gazzetta: Conte voleva eliminare la pazzia dall’Inter, ma la pazzia è rientrata dalla finestra

Sebastiano Vernazza commenta la pazza estate interista. Per fortuna il club è gestito da Marotta, "l’argine alla deriva, la garanzia che l’emergenza sarà gestita e non subita"

Conte tottenham

foto Hermann

Sulla Gazzetta dello Sport Sebastiano Vernazza scrive della pazza estate dell’Inter. Conte voleva eliminare la pazzia dal Dna del club, ma quella è rientrata dalla finestra.

“Antonio Conte voleva cambiare l’Inter, toglierle l’etichetta della pazzia”.

“In parte ha avuto ragione, ha vinto uno scudetto epocale, segno di solidità agonistica e stabilità mentale, ma non l’aveva ancora vinto e già l’antica follia, cacciata a pedate dal portone, rientrava dalla finestra. Complice la disastrosa situazione finanziaria, l’Inter ha cambiato Conte o quantomeno lo ha costretto a rivedere i suoi piani. Fiutata l’aria del ridimensionamento, anzi dello “smontaggio”, l’allenatore se ne è andato il 26 maggio, tre settimane dopo aver festeggiato lo scudetto. Quanto può essere effimera una gioia”.

Ma l’Inter ha una fortuna, quella di avere come amministratore delegato Beppe Marotta. E’ lui, scrive Vernazza, che comanda la resistenza nerazzurra.

“Nella sfortuna delle disgrazie economiche degli Zhang, sprezzanti del pericolo di legarsi a prestiti con tassi capestro, l’Inter ha goduto della buona sorte di esser gestita da uno dei migliori dirigenti di sempre. Beppe Marotta è l’argine alla deriva, la garanzia che l’emergenza sarà gestita e non subita. Ha sostituito Conte con Simone Inzaghi, un allenatore di gioco similare, per non stravolgere il quadro tattico. Ha sottratto Calahnoglu al Milan, a parametro zero. E una quota dei milioni ricavati dall’addio di Lukaku l’ha già investita in rattoppi funzionali e di qualità, Dumfries per Hakimi e Dzeko per Romelu cuore di Chelsea. L’estate della follia e della resistenza, specialità di casa Inter”.

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