Boniek: «Zielinski ha un difetto, non è un figlio di… a volte non guasterebbe»
Al Fatto quotidiano: «A volte mi sembra frenato. Spalletti è un fissato, il Napoli ha un organico di prim'ordine. La Superlega? Il tifoso ormai è l'ultima ruota del carro»

Zielinski (Carlo Hermann/Kontrolab)
Zibì Boniek. Il Fatto quotidiano, con Roberto Beccantini, sceglie lui per l’intervista di presentazione al campionato che comincia oggi. Il Pallone d’oro lo darebbe a Jorginho.
Parla ovviamente anche del Napoli di Spalletti e soprattutto di Zielinski.
Il Napoli? La scommessa più scommessa. Spalletti è un fissato, l’organico di prim’ordine e Zielinski, bè, uno che riempie il centrocampo, e negli smarcamenti li batte tutti. Deve lavorare su un paio di difetti: non è un figlio di, dettaglio che in alcuni frangenti non guasterebbe, e a volte mi sembra persino frenato.
Superlega
Il tifoso, ormai, è l’ultima ruota del carro. Soldi, soldi, soldi. Non per un calcio più sostenibile, ma per pagare stipendi sempre più insostenibili. Non ho capito la mossa di Andrea (Agnelli). La Superlega già esiste, è la Champions. Solo che loro (Juventus, Real, Barça) volevano il numero chiuso per moltiplicare i ricavi, solo per questo.
Bisogna riportare il tifoso al centro del villaggio. I bilanci bucati e la caccia spasmodica al denaro ci hanno fatto perdere il senso della misura. E anche a livello tecnico e regolamentare, si corre troppo. I cinque cambi, il fallo di mano che un anno è così e l’altro cosà, il fuorigioco televisivo mirato all’alluce, il mercato lungo, mamma mia.