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Vendesi giocatori disperatamente: il Barcellona non può registrare Messi perché nessuno se li compra

Non può registrare i nuovi acquisti, tra cui Aguero, per il tetto salariale. Ma gli altri club lo sanno e non fanno mercato. C’è ancora un mese di tempo

Vendesi giocatori disperatamente: il Barcellona non può registrare Messi perché nessuno se li compra
Barcellona (Spagna) 08/12/2020 - Champions League / Barcellona-Juventus / Image Sport nella foto: Lionel Messi

Messi è disoccupato. Già da un po’. E il Barcellona ha poco più di un mese per riprenderselo. Per registrare un contratto già chiuso deve vendere, tagliare, risparmiare. E non ci riesce. Le storture del mercato pandemico – ne abbiamo scritto qui – hanno mandato in stallo i piano di Laporta. Una situazione paradossale di cui si occupa anche il Guardian.

Quello di Messi non è più un rinnovo, è un acquisto a tutti gli effetti. E se domani iniziasse la stagione il Barcellona non potrebbe ingaggiarlo, a causa del tetto salariale. Lo stesso vale per gli altri nuovi arrivi: Sergio Agüero, Eric García e Memphis Depay, presi a parametro zero.

Manca ancora un mese alla fine del mercato e quindi c’è ancora un po’ di margine di manovra. Messi ha accettato un taglio dello stipendio del 50%, passando da circa 45 milioni di euro di base, al netto delle tasse, a 20 milioni di euro. Ora però c’è bisogno che altri giocatori lo seguano. Per prendere Messi altri devono andar via. E questo è il problema principale.

Il debito totale del Barcellona è di circa 1.173 milioni di euro. In inverno, hanno preso un prestito di 525 milioni di euro da Goldman Sachs per ristrutturare le loro finanze, mentre i giocatori hanno accettato di posticipare gli stipendi a novembre. Laporta ammette che gli stipendi del Barcellona rappresentano attualmente il 110% del loro reddito.

Nel 2019-20 il limite salariale del Barcellona era di 671 milioni di euro. La scorsa stagione era di 347 milioni di euro. La cifra della prossima stagione non è stata ancora rivelata, ma dovrebbe aggirarsi intorno ai 200 milioni di euro. I massimali salariali in Spagna non sono soggetti a sanzioni retroattive. Vengono applicati in anticipo. Tebas ha già detto che “non chiuderemo un occhio”.

Piqué, ter Stegen, de Jong e Lenglet hanno già accettato di ridurre i loro stipendi. Si tratta con Jordi Alba e Busquets. Aleñá è andato al Getafe per 5 milioni di euro, Junior Firpo al Leeds per 15 milioni, Todibo al Nizza per 8,5 milioni. Trincão ai Wolves in prestito, con un’opzione di riscatto a 25 milioni di euro. A Ilaix Moriba hanno detto che sarà messo fuori rosa a meno che non rinnovi.

E così il Barca lascia liberi, a zero, Samuel Umtiti e Miralem Pjanic, quest’ultimo l’anno scorso valeva 70 milioni di euro. Coutinho, di cui avevano cercato di sbarazzarsi prima ma per il quale non sono riusciti a trovare un acquirente, non gioca da dicembre. Da soli, questi tre costano oltre 350 milioni di euro. Il Barcellona sarebbe felice di riaverne indietro un decimo ora, scrive il Guardian. Ma nessuno se li prende.

Tutto ciò porta a Griezmann, quasi certamente incompatibile con Messi. Non in campo, ma fuori: non è che vogliano sbarazzarsi del francese, ma sono costretti. Vendere lui potrebbe essere la soluzione unica, per registrare il Messi bis.

Griezmann però guadagna intorno ai 20 milioni di euro l’anno e con gli ammortamenti che gli spettano ha un peso contabile enorme, scrive ancora il Guardian.

Il Barcellona insomma è in svendita totale. Tutto pur di tenersi Messi.

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