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Il Fatto: la trattativa Stato-Bonucci. «O ci date l’autobus scoperto o non andiamo da Draghi» 

Il Fatto Quotidiano riporta la discussione tra Bonucci e il servizio d’ordine. Il difensore ai giornalisti: abbiamo vinto la trattativa.

Il Fatto: la trattativa Stato-Bonucci. «O ci date l’autobus scoperto o non andiamo da Draghi» 
Roma 12/07/2021 - festeggiamenti Nazionale di Calcio / foto Insidefoto/Image Sport nella foto: Italia

Il Fatto Quotidiano scrive dei festeggiamenti della Nazionale di Mancini a Roma, a bordo di un autobus scoperto, nel delirio dei tifosi. Un enorme assembramento con la maggior parte delle persone senza mascherina. Eppure, il giro in autobus, come dichiarato dal prefetto di Roma al Corriere della Sera, non era stato autorizzato. La Figc ha violato i patti. Già il prefetto ha puntato il dito su Bonucci e Chiellini, responsabili di aver fatto pressione sul servizio d’ordine per viaggiare a bordo del bus dell’Italia. Il Fatto Quotidiano dedica alla questione un articolo a firma di Alessandro Mantovani e Lorenzo Vendemiale. Il titolo è eloquente: “Tutta la trattativa Stato-Bonucci minuto per minuto“.

la minaccia di bonucci

Tutto è iniziato dopo la visita degli azzurri al Quirinale.

Leonardo Bonucci all’uscita dal Quirinale ha discusso animatamente con alcuni responsabili della sicurezza che ribadivano il “no” al pullman scoperto, il difensore viterbese della Juventus non è uno che le manda a dire e gli sarebbe scappato: “Se è così non fateci andare neanche da Draghi e riportateci in albergo””.

Bonucci e i compagni sono risaliti sul pullman coperto. Poi qualcosa è successo.

“Così Bonucci e gli altri sono risaliti sul pullman, quello coperto, che ha impiegato 45 minuti per percorrere, a passo d’uomo, via IV Novembre e via del Corso, cioè i due chilometri fino a Palazzo Chigi tra migliaia di persone in festa. In quei 45 minuti si è chiusa la partita. Perché quando è sceso a Largo Chigi lo stesso Bonucci ha detto ai giornalisti: “Abbiamo vinto la trattativa, poi saliremo sul pullman scoperto, lo dovevamo ai tifosi ”. Il secondo pullman, infatti, era già lì, portato di nascosto. Trattativa di chi? Con chi?”.

Il Fatto continua:

“C’è chi racconta che a cedere è stato il prefetto Matteo Piantedosi, chi dice invece che l’ok alla Federcalcio l’ha dato la ministra Luciana Lamorgese. Al Viminale dicono che i due e il capo della polizia, Lamberto Giannini, si sono sentiti mille volte e hanno gestito tutto insieme. “Nessuno ha dato l’ok , abbiamo solo preso atto”. Così però, all’ultimo momento, era anche difficile organizzare il servizio: agenti in strada, transenne, accessi contingentati. C’erano solo i poliziotti di scorta, per evitare che la gente si arrampicasse sul pullman. La polizia però ha ottenuto che il tragitto rimanesse quello concordato per il mezzo scoperto: via del Corso, via Nazionale, Tritone, Barberini, via Veneto fino a villa Borghese e poi l’hotel Parco dei Principi, il quartier generale della nazionale ai Parioli”.

“Lo spettacolo, in tempi di pandemia, non è piaciuto neanche a Palazzo Chigi”.

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