L’analisi della Zeit: i legami d’affari di Uefa e Fifa penalizzano l’immagine. Il mercato è ormai in mano alla Cina, che usa lo sport come strumento di soft power
“Le aziende cinesi stanno spingendo nello sport globale, soppiantando le aziende europee – scrive la Zeit – La Cina sarà presto la più grande economia del mondo e la sponsorizzazione sportiva è diventata uno strumento politico di soft power. Chi paga, si assicura l’influenza”.
“Le aziende cinesi non solo fanno pubblicità per diventare più conosciute in Europa, ma anche per attirare le donne cinesi stesse. Perché chiunque si presenti in un contesto europeo è considerato chic e degno di fiducia – afferma Matthias Fifka, professore di economia aziendale a Erlangen ed esperto di gestione strategica – I cinesi hanno una sana sfiducia nelle proprie aziende. Ma la visibilità nel mercato europeo rafforza la fiducia”.
Ma c’è un secondo livello di analisi forse ancora più interessante: il gran numero di sponsor cinesi è anche indice della perdita di immagine delle grandi società sportive. “I grandi sponsor europei stanno alla larga, stanno diventando più scettici. Sempre più persone non associano più necessariamente qualcosa di positivo alle società sportive”.
Se si guarda l’elenco di sponsor della Uefa, si può notare che ci sono anche Gazprom e Qatar Airways. “Gli sponsor di Stati autoritari riempiono il vuoto lasciato dalle aziende europee”, afferma Fifka. “Ed è uno sviluppo problematico, perché ovviamente ha un background puramente commerciale. Il supporto finanziario non è più solo per promuovere il calcio stesso. L’immagine non migliora se la maggior parte dei partner più importanti proviene da stati autoritari. Fifa e Uefa stanno intraprendendo un percorso pericoloso. Si mette in moto una spirale“.