Su Repubblica. Dopo tanto silenzio li aspettavamo così, belli carichi. Sono due narratori, due incantatori che sanno che dalla giostra emotiva non bisogna scendere
“Quante parole, finalmente, dopo la lunga cavalcata muta. E quante divinità sacre e profane nel discorso parallelo di Mourinho e Spalletti, che nel primo giorno con le nuove maglie gettano subito sul tavolo i santini di Maradona e Conte, San Gennaro e Totti, senza trascurare naturalmente Marco Aurelio”.
Su Repubblica Maurizio Crosetti commenta le conferenze stampa di Mourinho e Spalletti, presentati ieri ufficialmente sulle panchine di Roma e Napoli.
In un mercato dei calciatori
“un po’ spento, quello degli allenatori non è mai stato così vivo”.
Proprio come ha fatto Sarri, che appena si è “liberato dal munifico stipendio bianconero si è messo a rovesciare i sassi dalle scarpe”, anche Mourinho e Spalletti “hanno sùbito evocato i loro fantasmi, i loro nemici“. Rispettivamente Conte e Totti.
“Li aspettavamo proprio così, belli carichi”, scrive Crosetti.
“Un copione a memoria e sempre nuovo, come rivisitare Shakespeare o Pirandello. Personaggi in cerca di un unico autore, cioè loro, Mourinho e Spalletti spargono becchime nel pollaio e le galline corrono. «Napoli è la città di San Gennaro, qui il calcio e i miracoli sono la stessa cosa». Sorvolando sul caratteraccio del presidente, e pure il tecnico non ne ha uno dei migliori: «Ma a me piacciono le persone che dicono quello che pensano». Con De Laurentiis non mancherà il materiale”.
Crosetti li definisce “due narratori, due incantatori“.
“Quei due sanno che dalla giostra emotiva non bisogna scendere, è questo che vuole la gente. Infatti Spalletti ha studiato molto bene il copione. «A Napoli farò un tour dell’anima, siederò sulla panchina accanto al prato dove fu Maradona». E se anche stavolta ci fosse un genius loci da prendere di punta? Dopo Totti, magari Insigne? «Gli ho telefonato per complimentarmi dopo quel bellissimo gol, gli ho detto che lo vorrei al mio fianco». Le stesse parole che Spalletti rivolge a Totti all’inizio della famosa fiction. Si vedrà”.