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Il Guardian: paradosso Donnarumma, l’Italia ha un portiere fortissimo fischiato “per tradimento”

Bandini sottolinea la strana situazione di un portiere fortissimo che dopo una vittoria dell’Italia viene contestato per questioni di calciomercato

Il Guardian: paradosso Donnarumma, l’Italia ha un portiere fortissimo fischiato “per tradimento”
foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Gianluigi Donnarumma

“Quando l’Italia ha raggiunto l’undicesima vittoria consecutiva con Roberto Mancini, una piccola nota di disapprovazione è stata udita dagli spalti. I fischi all’89’ contro Galles, all’Olimpico, non erano rivolti al tecnico e nemmeno alla sua squadra, ma al suo portiere 22enne”.

Gianluigi Donnarumma è un nome sensibile. Il Guardian non può non notare che una piccola parte di tifosi, anche in un momento di festa ha trovato il tempo di fischiare il suo fortissimo e giovane portiere. Per una questione d’onore: Donnarumma è accusato di lesa maestà per aver rifiutato il rinnovo col Milan per andarsi ad accasare al Psg.

“Donnarumma non aveva sbagliato molto durante la partita. Non aveva fatto praticamente niente”. “I tifosi che hanno fischiato non stavano protestando contro la sua prestazione”, “si sentono traditi”.

“E’ stato sorprendente – scrive Nicky Bandini – sentire quelle rimostranze intromettersi in un altrimenti idilliaco inizio italiano agli Europei”. “L’importanza di Donnarumma per la Nazionale è indiscussa”. “Il portiere è uno dei soli tre – insieme a Jorginho e Leonardo Bonucci – che di fatto hanno iniziato ogni partita da titolare”.

“Non ha subito gol negli ultimi 874 minuti giocati con la maglia dell’Italia, la terza striscia più lunga nella storia della nazionale”.

Il Guardian sottolinea che il giocatore che gli sta vicino nei momenti di protesta è Bonucci, il quale “giocava al Milan nel 2017, quando la riluttanza del portiere a firmare un nuovo contratto ha portato i tifosi a prenderlo di mira per la prima volta. Bonucci è stato visto confortare Donnarumma in uno dei suoi momenti più bassi, l’allora adolescente che piangeva nello spogliatoio di San Siro prima della partita contro il Verona. Era stato preso di mira dagli ultras con uno striscione che gli intimava di sbrigarsi e andarsene, definendo il fratello – anche lui portiere a stipendio del Milan – un “parassita”. Gli anni sono passati e il contesto è cambiato. Donnarumma non sembrava turbato da quei fischi a Roma”.

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