Sul CorSport. La sua sfida sarà ripartire dall’organico che c’è, senza richieste e pretese. Per lui si deve sempre agire tenendo conto del bene comune
Giancarlo Dotto torna a parlare di Luciano Spalletti sulle colonne del Corriere dello Sport. Ribadisce, come aveva fatto qualche giorno fa, che “voi del Napoli ve la spasserete con Luciano Spalletti”. Perché, sostanzialmente, il tecnico non vede l’ora di tornare al lavoro, scrive.
E descrive Luciano.
“Dovessi risalire alla storia più conosciuta di Spalletti, dall’Udinese a oggi, e dovendo ricavare una definizione da allenatore, lo direi: ‘un aziendalista ambizioso’. Per capirci, l’esatto opposto di Antonio Conte. Di uno, cioè, che attrae i grandi club con i titoli e li mette in fuga con i diktat. Richieste e pretese che equivalgono a colpi di cannone. ‘Le mani, per essere credibili, devono avere i calli’, è tra le tante aforistiche uscite di Spalletti, una delle sue preferite. Per dire che la lezione della terra e le regole della natura sono maestre”.
Una delle certezze dell’allenatore, continua, è che “si deve sempre agire tenendo conto del bene comune”. Non gli si addice cercare il proprio ed esclusivo vantaggio, a lui piace giocare di squadra: “vuole vincere, sì, ma senza lasciare alle spalle scie di lacrime e sangue”.
Il suo patto con De Laurentiis contempla il ritorno in Champions.
“Se lo conosco un poco, immagino che non abbia chiesto nulla di tassativo, in entrata o in uscita, all’uomo con cui sarà uno spettacolare match tutto da registrare d’intelligenze vulcaniche a scontro e confronto. La sua verosimile ambizione? Ripartire dall’esistente. Dall’organico che c’è. Il suo spirito aziendalista? Accettare quello che la società propone e dispone”.