Su Twitch: “Uno può dirigere al VAR due volte di seguito, ma non è detto che se sbagli una volta non lo faccia due volte. Sono vicino a Vigorito. Se lui se ne va, se ne va il calcio da Benevento”.
Il sindaco di Benevento, Clemente Mastella, è intervenuto su Twitch per discutere ancora del rigore concesso e poi revocato al Benevento, che ieri, con la partita contro il Cagliari, è retrocesso in Serie B, con annessa polemica su Mazzoleni al Var.
“C’è una cosa che mi ha lasciato perplesso. Fabbri era stato mandato in esilio in B dopo un errore, Mazzoleni invece è stato rimandato a seguire il Cagliari. E’ vero che c’è un buco nella valutazione, uno può dirigere al VAR due volte di seguito, però non è detto che se sbagli una volta tu non lo faccia due volte. Qui si decide chi va o meno in B. L’interrogazione parlamentare? Mi preoccupa molto. Ieri Vigorito è sbottato e lo comprendo umanamente. In una lega calcio in cui la maggioranza è fatta di proprietari stranieri, Vigorito è un italiano che mette soldi. I cinesi, a Bologna i canadesi, alla Juve gli olandesi, a Roma gli americani. Ma sto Sud… De Laurentiis, lo stesso Lotito (cui faccio i complimenti per la Salernitana) e poi ancora Vrenna a Crotone: sono tutti del Sud. Io sono vicino a Vigorito oggi come non mai, ho avuto perplessità su di lui negli anni passati, ma se lui se ne va se ne va il calcio da Benevento. Ora la Federcalcio ha aperto un’inchiesta a Vigorito, lui ci sta che dica che se ne va. Questo è il dramma che mi assilla in questo momento. Paura che abbandoni davvero? Sì. Se l’ho sentito? Ci siamo sentiti ieri, è amareggiato. Poi ci sta tutto, lui non è che non capisca che il Benevento ha giocato maluccio. L’errore voluto o non voluto che sia, mi lascia perplesso l’atteggiamento che si è verificato. Ho paura che possa verificarsi questa forma di censura, il sistema calcio magari lo prende di mira e Vigorito getta la spugna: il rischio è questo”.
A Mastella è stato chiesto se vede anche lui, come Vigorito, un complotto nei confronti delle squadre del Sud.
“Oggi qualcuno ha ironizzato sul fatto che Vigorito non conosca la geografia visto che il Cagliari è considerato al Sud, ma è ovvio che Benevento è una provincia piccola e Cagliari rappresenta tutta la Sardegna: se uno deve scegliere chi mettere in Serie A mette il Cagliari. E’ il fatto in sé che lascia malconci un po’ tutti e c’è esasperazione della gente. Io sono intervenuto in consiglio comunale, ma evito di esasperare. Da ieri a oggi sto parlando senza remore, ma se anche io mi metto sulla scia del populismo viscerale calcistico, non voglio ne escano moti di piazza, che faremmo un favore al virus e ai contagi. L’amarezza però è molto forte. Vigorito è nella stessa condizione in cui mi sono trovato io a livello giudiziario: dopo undici anni chi mi ha ripagato di quegli anni? Chi ripaga la città di Benevento che precipita in Serie B? L’anno prossimo avremmo avuto maggiori opportunità per la città e la società, che cambia tanto a livello remunerativo da A a B. Chi risarcisce in questo caso? Ieri è stata una brutta giornata per Benevento, la città e il calcio in generale. Il calcio è esempio, ma questo non è un esempio positivo per quello che è avvenuto. A Napoli prima e a Benevento poi. Dicono rigorino, ma è un rigore. Chi ruba 10mila euro e chi un milione, sempre in galera vanno. L’inciampo è punito con il rigore, non c’è niente da fare. Poi la subalternità degli arbitri: prima Fabbri e poi Doveri, dovevano decidere e basta, non ascoltare il varista Mazzoleni”.
Su Mazzoleni:
“Ora a Vigorito si pronuncia il deferimento, gli altri sospesi: andassero via, se non sono capaci vanno a casa, non possono più esercitare. Peraltro questo Mazzoleni, se vi ricordate, è anche l’autore del disastro di Pechino, dove De Laurentiis non fece scendere la squadra in campo. O c’è qualcosa di misterioso e lo tenete là, o lo mandate a casa. Ci liberiamo di una persona orrida al VAR, ma se resta là questo non è giusto”.
“Eccessivo chiamare in causa il Parlamento per un calcio di rigore? Conosco le logiche dei regolamenti parlamentare. Sa qual è il motivo? l’interrogazione va al Ministro, ma oggi non c’è e c’è una Sottosegretaria: quindi va a Draghi. Tali rilievi del calcio, al di là del rigore, c’è da valutare tutto quello che muove. Draghi è intervenuto per dire no alla Superlega, quando c’è un interesse vero interviene. Lo ha già fatto come altri premier europei per la Superlega, è giusto che faccia la sua ricognizione anche qua. Prima c’era Spadafora e potevi rivolgerti a lui, ora non si può perché hanno tolto il Ministro e c’è la Vezzali che è Sottosegretaria. Poi che venga a rispondere lei è un discorso, ma deve arrivare al premier in questo caso”.
“Non so, ma me lo chiederei. Come si fa a risarcire? Fossimo stati a metà del campionato sono cose che possono verificarsi, ma nella parte finale in cui c’è chi vive e chi muore c’è una difficoltà oggettiva. Il danno è elevatissimo, sono milioni in campo. Non so cosa farà la società, ma fossi io lo farei indubbiamente. Se la svista è lieve c’è comunque il danno. Dopo tutte le mie vicende, ho un avviso di garanzia perché dopo 5 mesi che sono arrivato nella mia città a fare il sindaco mi arriva l’avviso dalla Procura che a Benevento manca il depuratore. Perché non l’hanno mandato prima e l’hanno mandato ora a me? Io ora lo sto facendo e l’hanno mandato a me. Questo per dire che c’è una responsabilità agli atti”.