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Il fantastico mondo dei tifosi juventini sui social

Parlano solo quando vincono, e ultimamente sono stati molto tempo zitti. Poi, sabato, il rigore di Cuadrado li ha rianimati

Il fantastico mondo dei tifosi juventini sui social

I social sono diventati gli stadi e strati di una società repressa ma questo è risaputo. Quando si uniscono al pallone, diventano dei lupanari autentici. Sfogatoi senza esclusione di colpi, sfottò, offese, ricatti, minacce, testimonianze. Una ascesa al potere della malevole comunicazione di massa che trova gusto e soddisfazione nel ridicolizzare l’altro. I miei preferiti, non me ne vogliate fratelli napoletani, sono i tifosi juventini. Oh, meravigliosi esempi di ragionier Filini alle prese con le organizzazioni di eventi aziendali.

Se vincono si ergono a moralizzatori divini, ovvi perseguitati dalla loro sfilza di trofei (quasi tutti scudetti) e si nascondo dietro all’invidia degli altri. Presenziano, postano, sfottono gli altri, irridono, giganteggiano mostrandosi sui social, appunto, l’unico posto dove possono mostrare la loro fede. Dalla Calabria al Veneto, dalla Puglia alla provincia della Campania, il piacere di condivisione reale non ce l’hanno, non l’avranno mai. Allora il social diviene il campo in cui possono bullizzare i malcapitati avversari, come avvenuto sabato sera mentre il mondo intero rideva del calcio italiano sono usciti allo scoperto manifestando l’estro del nobile Cuadrado, accusando gli altri di frustrazione, rianimandosi dopo sei mesi di assoluto anonimato.

Il loro mondo è fantastico, è virtuale, è modellato, è pompato dai media che gli fanno credere che Pirlo sia il nuovo Pep Guardiola, che Ronaldo si ripaghi con le magliette, che Dybala valga Messi che la Juve possa vincere la Champion’s ogni anno ma poi puntualmente viene buttata fuori a turno dall’Ajax, dal Lione, dal Porto. Ecco, questo è il momento in cui si esiliano, spariscono, si eclissano, si convertono alla sacra arte del silenzio mentre gli altri tifosi, specie noi napoletani, stanno sempre sui social che si vinca o che si perda, che si è primi o ultimi.

Sabato sera, dicevamo, è stato un liberatorio “fuori tutto” dopo una vittoria in perfetto stile Juventus (intendo in rimonta) si sono ritrovati ad esultare tra Twitter e Facebook e a ritrovarsi magicamente dopo giorni in cui molti amici virtuali gli davano per dispersi. Il colmo però, lo abbiamo avuto ieri, quando uno di loro ha accusato il portiere della Fiorentina di aver compromesso la sua carriera per aver aiutato il Napoli. Ecco, il paradosso è l’ultimo stadio dei social- man fuori dalla realtà, la necessità di avere un terreno in comune con gli altri. I tifosi juventini ora sentono il bisogno di sentirsi vittime. Addirittura un anonimo (molti il coraggio di fare account con la vera identità non ce l’hanno) su twitter accusava il sistema poiché una Champions senza Juventus era impensabile (come se fosse il Real Madrid ) e dunque la Superlega era l’unica via possibile perché giocare ancora con squadrette non aveva senso. Il Fantastico mondo dei juventini sui social che, per pura casualità, ancora una volta se arrivano al traguardo lo faranno con una macchia enorme sulla coscienza arbitrale.

Ma tanto loro, parlano solo quando vincono. E ultimamente è ancora tempo di silenzio

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