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Gasperini: «Se ci avessero invitati in Superlega non ci saremmo andati»

L’Atalanta è diventato il simbolo degli anti-Superlega: “Ero convinto che fosse finito il calcio. Abbiamo rischiato di dover giocare partite totalmente inutili”

Gasperini: «Se ci avessero invitati in Superlega non ci saremmo andati»

Lo dice ora che il progetto Superlega è tramontato, con l’orgoglio dell’Atalanta seconda in classifica: “Se pure ci avessero invitati, non ci saremmo andati”. Gian Piero Gasperini, anche se un po’ in ritardo, prende posizione netta contro la rivoluzione del calcio a numero chiuso. La sua Atalanta viene raccontata da tutti come l’esempio massimo di resistenza.

“Qui abbiamo rischiato di andare tutti a casa. Noi abbiamo rischiato di non giocare più, stasera la partita poteva non contare nulla, così come quella contro la Roma. E tutto per preservare dodici società. Il calcio è sport seguito e amato in tutto il mondo, la speranza è di arrivare a giocare contro le grandi. Lunedì ero convinto che fosse finito tutto, era inutile coltivare sogni e sperare di rigiocare con Liverpool e Real Madrid. Se ci avessero invitato non ci sarei andato“.

Nonostante i risultati l’Atalanta non può competere coi giganti, dal punto di vista finanziario. Quelli che come ogni anno cercheranno di strappargli i migliori giocatori:

“È sempre successo, dal primo anno. Le altre squadre offrono sette, otto volte di più. Io dicevo ‘Guardate che se offrite il doppio vengono lo stesso’. Abbiamo alzato il target rispetto a cinque anni fa, si parla tanto ma alla fine i bilanci sono importanti e non possiamo comprare giocatori da 50 milioni, all’Atalanta non succederà mai. Anche il Bayern ha il bilancio a posto e ha vinto tutto. Se i debiti devono pagarli tutti…“.

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