Il comico, che dalla prossima settimana torna su RaiDue, racconta al Giornale della sua voglia di far ridere le persone anche ironizzando sul difficile periodo della pandemia
Enrico Brignano, da martedì su Raidue con la seconda serie di Un’ora sola vi vorrei, ha raccontato a Il Giornale la sua voglia di tornare a far ridere la gente senza paura di ironizzare anche sulla situazione che stiamo vivendo
«Proprio così. Aprirò la prima puntata con una riflessione sulle festività che ancora una volta siamo stati costretti a vivere da reclusi. La prima ospite, la comica Marta Zoboli, vestirà i panni di un’esperta di vaccini. E assieme a Flora Canto, nella tradizionale “scena del letto” ispirata a quelle proverbiali di Sandra e Raimondo, commenteremo fatti e misfatti di questi tempi oscuri»
Il vero problema del comico, secondo Brignano, è il linguaggio e non i temi, per cui si può ironizzare su ogni argomento trovando la giusta misura nel modo e adesso le persona hanno davvero tanto bisogno di ridere
Sul suo grande maestro Gigi Proietti scomparso cinque mesi fa
«Quando nel 2011 persi mio padre, Gigi mi disse una cosa che non mi aspettavo. “L’unico modo che hai per alleviare questo dolore è ringraziare. Dire grazie a tuo padre per averti messo al mondo; per averti insegnato tutto quello che sapeva; per averti fatto diventare la persona che sei. E ringraziare chi te l’ha donato”. Ecco: ringraziare è stato il modo in cui io ho cercato di alleviare il dolore per la perdita di Gigi»